Negli ultimi anni, il modo di viaggiare è profondamente cambiato, specialmente tra le generazioni più giovani. Secondo uno studio di Compass, i viaggiatori della Gen Z e dei Millennials non si concentrano più esclusivamente sulla meta, ma piuttosto sulle connessioni che possono instaurare durante il percorso. Questo articolo esplora come tali dinamiche stanno trasformando il settore del turismo, analizzando l’ascesa di nuove pratiche e modelli di business come quello di Utravel.
L’approccio delle nuove generazioni al viaggio
Il focus dell’esperienza di viaggio sta rapidamente evolvendo. Per i giovani di oggi, il valore di un viaggio non risiede più solo nella destinazione, ma nelle relazioni create lungo il cammino. I dati evidenziano un interesse crescente verso la spontaneità e la flessibilità: il 19% della Gen Z preferisce prenotare solo poco prima della partenza, mentre l’8% opta per l’improvvisazione totale. Questa tendenza è supportata anche dalla pratica del 65% dei viaggiatori, che organizzano le proprie esperienze attraverso canali digitali. L’accessibilità delle informazioni online ha reso la pianificazione dei viaggi un compito più personale e personalizzabile, favorendo un approccio diverso, più orientato alla libera scelta.
Queste nuove abitudini segnalano un cambiamento importante nel settore, in cui la ricerca di interazione sociale e la costruzione di esperienze condivise stanno sostituendo le tradizionali formule di viaggio. Le aziende turistiche devono ora adattarsi per soddisfare le esigenze di una clientela più giovane e interconnessa. In questo contesto si fa strada Utravel, un brand di viaggio lanciato nel 2018, che si identifica perfettamente con queste nuove dinamiche emergenti.
Utravel: un modello turistico in sintonia con le esigenze moderne
Nato nel seno del gruppo Alpitour World, Utravel ha colto l’opportunità di abbracciare i valori delle nuove generazioni, concentrando le sue offerte su esperienze e relazioni umane piuttosto che su itinerari rigidi. Inizialmente pensato per studenti universitari, il brand ha ampliato il proprio mercato per includere anche Millennials e Gen Z, posizionandosi come un’alternativa fresca nel panorama del turismo tradizionale.
Le proposte di Utravel includono una varietà di esperienze flessibili, dai viaggi individuali ai tour di gruppo, prendendo in considerazione le esigenze di chi cerca non solo una meta, ma anche l’opportunità di instaurare legami. Le location selezionate, come i Caraibi, l’Africa e il Mediterraneo, sono scelte in modo da favorire l’incontro tra coetanei con interessi comuni. La compagnia promuove non solo viaggi, ma vere e proprie esperienze di apprendimento interculturale, permettendo ai partecipanti di costruire relazioni significative.
In un’epoca in cui le connessioni digitali tendono a dominare le interazioni quotidiane, i viaggi rimangono uno dei pochi momenti in cui le persone possono interagire faccia a faccia, intensificando il senso di comunità e appartenenza. La nuova generazione di viaggiatori cerca di essere parte attiva di un’esperienza che vada oltre il semplice “fare” per spingersi verso il “condividere”.
Innovazione e responsabilità sociale nel turismo
Utravel si distingue nel settore non solo per l’orientamento alle esperienze, ma anche per un impegno crescente verso la sostenibilità. Nel 2023, l’azienda ha ottenuto lo status di società benefit, segnando un passo importante verso un approccio più responsabile al turismo. Questa trasformazione include collaborazioni con associazioni come Marevivo, Oxfam e Save the Children, mirate a sostenere le comunità locali nei luoghi in cui operano.
Carlotta Gaddo, co-fondatrice e responsabile delle operazioni e del prodotto di Utravel, sottolinea l’importanza di fare del viaggio un motore di cambiamento, capace di creare legami reali e valore per le community. Questo approccio è rilevante in un contesto in cui i viaggiatori non cercano più solo esperienze superficiali, ma desiderano che le loro azioni abbiano un impatto positivo sui luoghi visitati.
Recentemente, Utravel ha anche dato un chiaro segnale della propria attenzione verso la diversità, ampliando il consiglio di amministrazione con l’ingresso di nuove figure femminili. Questa mossa non solo rafforza l’impegno per una governance inclusiva, ma rispecchia anche un trend significativo nel contesto italiano, dove il numero di donne nei consigli di amministrazione ha superato il 40%, eccellendo rispetto alla media europea e globale.
La nuova generazione di viaggiatori si spinge verso un turismo più consapevole, orientato a creare connessioni significative e a rispettare l’ambiente e le culture locali.