La situazione del torrente Sant’Anna a Bivona ha sollevato gravi preoccupazioni a Vibo Valentia, con il procuratore della Repubblica Camillo Falvo che ha aperto un fascicolo di indagine. Questo provvedimento è stato adottato in risposta ai continui sversamenti di liquami che macchiano le acque del torrente, rendendole di un inquietante colore marrone scuro prima di confluire nel mare. Al momento, l’indagine è stata aperta contro ignoti e si preannuncia complessa, data la storicità del problema.
La contaminazione del torrente Sant’Anna
Le analisi dell’Arpacal
Negli ultimi giorni, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria ha condotto un’approfondita analisi sulla qualità delle acque del torrente Sant’Anna. I risultati, trasmessi al Comune di Vibo Valentia, hanno rivelato che i parametri analizzati sono rientrati nella norma. Gli esperti hanno prelevato campioni in quattro punti distinti: alla foce superficiale del torrente Sant’Anna, nelle acque di mare adiacenti, e in due punti specifici situati a fianco di un hotel e di un lido.
I risultati delle analisi
Dal rapporto del Comune è emerso che i valori di enterococchi ed Escherichia coli sono risultati conformi ai requisiti stabiliti, collocandosi nell’intervallo di fiducia. Questi risultati positivi hanno consentito di ridurre il divieto di balneazione sul lato destro della foce del torrente Sant’Anna da 300 a 100 metri, permettendo così un accesso maggiore alla spiaggia. Tuttavia, sul lato sinistro della foce non ci sono attualmente divieti in atto, suggerendo una situazione meno critica.
La risposta delle autorità locali
Le dichiarazioni del sindaco
Enzo Romeo, sindaco di Vibo Valentia, ha commentato la situazione sottolineando la necessità di affrontare il problema con urgenza e responsabilità . “Sappiamo bene, come del resto lo sa anche la cittadinanza – ha dichiarato il sindaco – che questo del Sant’Anna è un problema che si trascina da lustri. In questa fase è fondamentale affrontare l’emergenza con tutte le armi a nostra disposizione, ed è ciò che stiamo facendo.” Il primo cittadino ha anche espresso l’intenzione di trovare una soluzione definitiva al problema di inquinamento delle acque una volta superata questa fase critica, mostrando determinazione e senso di responsabilità nell’affrontare la questione.
La gestione dei reflui
Un aspetto cruciale emerso dalle indagini riguarda la gestione dei reflui. Le acque provenienti dal depuratore Silica risultano perfettamente depurate, mentre i reflui in eccesso sono stati conferiti al depuratore di Porto Salvo. Questo sviluppo ha rassicurato le autorità locali e i cittadini, specificando che l’acqua che scorre attualmente nel torrente e sfocia nel mare è inodore e incolore, rassicurando sull’assenza di contaminazioni dannose.
Le prospettive per il futuro
L’apertura del fascicolo d’indagine e i risultati delle analisi dell’Arpacal pongono un’attenzione rinnovata sulla problematica della contaminazione delle acque a Vibo Valentia. Le autorità locali sembrano pronte a impegnarsi in un’azione collettiva per affrontare un’emergenza che perdura ormai da anni. Con l’obiettivo di garantire la salubrità delle acque e la protezione dell’ambiente marino, sarà fondamentale mettere in atto strategie efficaci per monitorare e prevenire sversamenti futuri, puntando a un cambiamento duraturo e sostenibile.