Viktor Bout torna in attività: il mercante di armi russo collabora con i miliziani Houthi

Viktor Bout torna in attività: il mercante di armi russo collabora con i miliziani Houthi

Viktor Bout, ex trafficante d’armi, è tornato a far parlare di sé per trattative con i miliziani Houthi in Yemen, suscitando preoccupazioni geopolitiche tra Russia e Stati Uniti.
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Viktor Bout torna in attività: il mercante di armi russo collabora con i miliziani Houthi - Gaeta.it

Viktor Bout, noto come il “mercante di morte”, è tornato sotto i riflettori. Dopo aver trascorso anni dietro le sbarre in un penitenziario statunitense, è emerso coinvolto in trattative per la vendita di armi leggere ai miliziani Houthi in Yemen, un gruppo sostenuto dall’Iran. Questo sviluppo alimenta timori e interrogativi sulle sue nuove alleanze e le possibili ripercussioni geopolitiche. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Bout avrebbe incontrato emissari Houthi a Mosca per discutere un affare da dieci milioni di dollari per l’acquisto di armi automatiche.

L’attività di Bout: una carriera nel commercio di armi

Viktor Bout, nato nel 1967 a Dushanbe, in Tagikistan, ha dedicato gran parte della sua vita a trafficare armi. Con un background come traduttore militare e una fluente conoscenza di diverse lingue, ha iniziato a operare nel settore degli armamenti dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Utilizzando aerei cargo russi, ha trasportato soldati e risorse in conflitti in Africa e in altre regioni instabili. La sua notorietà è aumentata dopo che gli Stati Uniti lo hanno sanzionato nel 2005 per scambi di armi con il noto dittatore liberiano Charles Taylor.

Bout è diventato uno dei trafficanti d’armi più ricercati al mondo, accusato di violare numerosi embarghi internazionali. La sua cattura nel 2008 in Thailandia, durante un’operazione sotto copertura, ha segnato un punto di svolta. Condannato a 25 anni di prigione per cospirazione e commercio di armi, la sua vita ha ispirato il film “Lord of War” con Nicolas Cage, evidenziando l’intensa attività di Bout nel mercato delle armi.

Le nuove alleanze: contatti con i miliziani Houthi

Dopo il rilascio di Bout nel dicembre 2022, in un controverso scambio di prigionieri con gli Stati Uniti, il suo passato sembra rivivere. Secondo funzionari della sicurezza europea, Bout avrebbe incontrato emissari Houthi a Mosca, discutendo transazioni per armi automatiche. L’intento sarebbe quello di mediatare il trasferimento di casse di AK-74 e altri armamenti, intensificando le già tesi relazioni tra Russia, Iran e le forze sostenute da Teheran in Medio Oriente.

Le informazioni sull’affare emergono da fonti che denunciano il sottile gioco della diplomazia e degli scambi commerciali in un contesto di crescente instabilità. Gli emissari Houthi si sarebbero recati in Russia con la scusa di acquistare altro materiale, come pesticidi e veicoli, suggerendo che le trattative per le armi potrebbero essere state condotte con il tacito assenso del governo russo.

Implicazioni geopolitiche: le preoccupazioni dell’amministrazione Biden

L’amministrazione Biden esprime preoccupazioni significative riguardo alla possibilità che armi avanzate possano essere fornite agli Houthi. Questo timore deriva anche dalla crescente interazione tra Russia e Iran, specialmente in un periodo in cui Washington sta sostenendo l’Ucraina contro l’invasione russa. Alcuni esperti avvertono che il sostegno di Bout ai miliziani Houthi potrebbe rappresentare una forza destabilizzante in un’area già segnata da conflitti e tensioni.

Nonostante le speculazioni, non ci sono prove concrete di invii di missili da parte di Bout agli Houthi. Tuttavia, l’eventualità di un’escalation del conflitto, con un potenziale supporto russo ai miliziani, rimane un fattore da considerare per le operazioni militari e di sicurezza statunitensi nell’area.

L’evoluzione di Bout nella Russia contemporanea

Dopo la liberazione, Bout ha ricoperto ruoli pubblici in Russia, apparendo nei media come esperto di geopolitica e critico degli Stati Uniti. La sua nuova vita sembra svolgersi nell’ambito di un partito di estrema destra pro-Cremlino, segno di un cambio di rotta dalle sue vecchie attività. Con un passato tanto controverso e un presente incerto, l’attenzione rimane su quali forme prenderà il suo coinvolgimento nel commercio di armi e come questo influenzerà le dinamiche internazionali.

Bout, malgrado la sua storia di traffico di armi, ha mostrato un attivismo politico attivo che potrebbe riflettere un’intenzione di mantenere la sua influenza in un contesto globale in evoluzione. Con il rischio di una rinnovata guerra fredda tra potenze emergenti, il suo nome probabilmente sarà associato nuovamente ai conflitti più controversi e complessi.

Ultimo aggiornamento il 7 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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