Il 9 aprile si avvicina e con esso la decisione della Corte costituzionale riguardo al ricorso del Governo sull’importante legge regionale campana riguardante il terzo mandato. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha condiviso in un evento del quotidiano La Repubblica a Scampia le sue riflessioni sul tema, rivelando non solo le sue aspettative per il giorno cruciale, ma anche critiche nei confronti del governo nazionale e un’analisi della situazione politica attuale.
La settimana di festa e le aspettative per il 9 aprile
Il presidente De Luca ha manifestato la sua intenzione di dedicarsi al lavoro durante la settimana che include il 9 aprile, giorno atteso per la sentenza della Corte. Questa data per lui rappresenta non solo l’attesa del verdetto legale, ma anche un momento di riflessione sulla situazione politica in Campania. In particolare, ha fatto notare che il 5 aprile coincide con la celebrazione di San Vincenzo, quindi la sua settimana sarà caratterizzata da un mix di lavoro e festività .
In aggiunta, De Luca ha espresso ammirazione per Luca Zaia, presidente del Veneto, che si appresta a concludere il suo terzo mandato in un contesto di serenità operativa, una condizione che lui stesso desidera per la Regione Campania. Durante l’evento, il governatore ha espresso il suo disappunto riguardo alla situazione attuale, sottolineando la disparità di trattamenti da parte del governo centrale nei confronti delle varie regioni italiane.
Commenti sul governo centrale e sulla legge impugnata
De Luca ha criticato aspramente l’atteggiamento del governo nazionale nei confronti della Campania, sostenendo che non ci sia stata una reazione adeguata agli attacchi ricevuti dalla Regione. Secondo lui, mentre altre regioni come il Piemonte e il Veneto non sono state oggetto di tali impugnazioni, la Campania è stata trattata in modo ingiusto. Il presidente ha definito questo comportamento “vergognoso”, sottolineando l’atteggiamento ignavo di alcuni partiti di opposizione che non si schierano a difesa della legalità e dei diritti della Regione.
Non ha risparmiato critiche all’attuale classe dirigente, doverosa secondo lui al fine di garantire il rispetto di principi fondamentali come l’uguaglianza davanti alla legge. Le sue parole hanno colpito nel segno, evidenziando l’ipocrisia di chi, secondo De Luca, non difende i diritti della Campania. Ha chiuso questa parte del suo intervento ribadendo che le decisioni sul futuro della regione devono essere prese localmente, a Napoli, e non a Roma.
La situazione del centrosinistra e la mancanza di alternative
Altro tema toccato da De Luca è la crisi della classe dirigente nel centrosinistra, che per lui risulta drammatica. Ha affermato che, date le circostanze e secondo la qualità del governo attuale, il centrosinistra dovrebbe ottenere una percentuale del 70% nei consensi, un dato che riflette la sua insoddisfazione per le alternative politiche disponibili. Ha sottolineato che attualmente, i gruppi dirigenti nei partiti sono più influenzati da rapporti interni e correnti piuttosto che da ciò che realmente producono per il territorio.
Per De Luca, è fondamentale che la politica ritorni al suo obiettivo primario: soddisfare le esigenze della comunità prima di discutere chi possa governarla. Una considerazione che mette in evidenza come la faccenda della leadership e della governance in Campania debba passare attraverso un processo di meritocrazia e competenze, piuttosto che attraverso le dinamiche correntizie che spesso la caratterizzano.
Nel complesso, le riflessioni di De Luca non solo evidenziano la sua visione critica sulla governance complessiva dell’Italia, ma pongono l’accento sulla necessità di una leadership più responsabilizzata e consapevole dei reali bisogni dei cittadini campani.