La recente pubblicazione su Facebook da parte di Vincenzo D’Incecco, consigliere della Regione Abruzzo, ha sollevato un ampio dibattito. La frase controversa, estratta da un brano di un ex terrorista, è stata condivisa nel giorno della ricorrenza della Strage di Acca Larentia. Questo episodio storico, avvenuto nel 1978, rappresenta uno dei momenti più drammatici della violenza politica in Italia.
il post di d’incecco e la citazione controversa
La citazione incriminata è stata ripresa dal brano “Canti Assassini”, scritto da Massimo Morsello, ex membro di un gruppo terroristico. D’Incecco ha scelto di condividere una parte del testo, accompagnandola con una foto di tre candele accese. Le parole, “E la vita ridendo ci prese per mano, ci levò le catene per portarci lontano”, evocano un messaggio di liberazione. Tuttavia, il legame con l’autore, noto per il suo passato violento e la condanna a otto anni di carcere per reati di terrorismo, ha determinato reazioni forti.
Il post ha rapidamente guadagnato visibilità, diventando virale su WhatsApp. Le critiche sono aumentate, evidenziando l’inopportunità di celebrare un messaggio di liberazione in un giorno così tragico per la storia italiana. La scelta di un rappresentante politico di utilizzare una citazione legata a una figura controversa ha suscitato indignazione e richieste di chiarimenti.
la strage di acca larentia: un contesto difficile
La Strage di Acca Larentia del 7 gennaio 1978 resta una ferita aperta nella memoria collettiva italiana. In quell’episodio, tre giovani neofascisti furono uccisi da un commando di estrema sinistra. Questo evento ha segnato un punto di svolta nella violenza politica degli anni Settanta, un periodo caratterizzato da scontri tra opposti estremismi. La strage è un simbolo della guerra civile che ha attraversato l’Italia, portando a migliaia di morti e feriti.
Ogni anno, il 7 gennaio, molte persone ricordano le vittime e riflettono sul significato di tali eventi nel contesto sociale e politico attuale. La scelta di D’Incecco di postare una citazione proprio in questo giorno ha riaperto vecchie ferite, rendendo chiara l’assenza di sensibilità storica da parte di un esponente politico. La manipolazione della memoria storica, utilizzando citazioni da chi ha preso parte a episodi di violenza, solleva interrogativi sulla capacità di alcuni rappresentanti di interpretare e comunicare la storia.
le reazioni e il dibattito politico
Dopo la diffusione del post, la reazione pubblica è stata frenetica. Molti hanno espresso la loro indignazione, ritenendo che un rappresentante delle istituzioni non dovesse dare visibilità a tali messaggi. Anche esponenti di altri partiti politici hanno criticato D’Incecco, chiedendo spiegazioni e sottolineando l’inopportunità del gesto. La destra e la sinistra politica hanno manifestato posizioni molto distanti, rivelando una frattura nel modo di affrontare il tema della violenza politica e della sua memoria.
Diversi cittadini hanno commentato la questione, evidenziando l’importanza di una discussione seria e consapevole su eventi storici così gravi. In questo contesto, la figura di D’Incecco potrebbe rappresentare un esempio di come l’ignoranza o la superficialità possano alimentare tensioni all’interno della società. Le polemiche intorno al suo post segnalano una crescente necessità di educazione e sensibilità riguardo alla storia, affinché episodi come la Strage di Acca Larentia non vengano dimenticati, ma affrontati con il rispetto e la dignità che meritano.
Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2025 da Sofia Greco