Vini dealcolati in Abruzzo: l’appello della CIA Agricoltori Italiani per una crescita sostenibile

Vini dealcolati in Abruzzo: l’appello della CIA Agricoltori Italiani per una crescita sostenibile

La produzione di vini dealcolati in Abruzzo solleva preoccupazioni tra gli agricoltori locali, che chiedono un approccio sostenibile per preservare tradizioni e qualità, evitando il monopolio delle multinazionali.
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Vini dealcolati in Abruzzo: l’appello della CIA Agricoltori Italiani per una crescita sostenibile - Gaeta.it

La discussione sulla produzione di vini dealcolati in Abruzzo ha acceso un dibattito importante tra gli attori del settore vitivinicolo. La CIA Agricoltori Italiani dell’Abruzzo ha espresso preoccupazioni per la direzione che sta prendendo questa innovazione, sottolineando la necessità di un approccio che rispetti le tradizioni locali e promuova lo sviluppo sostenibile del territorio.

L’importanza dell’approccio sostenibile

Secondo Nicola Sichetti, Presidente della CIA Abruzzo, la produzione di vini dealcolati rappresenta un’opportunità significativa, ma necessità un piano d’azione chiaro e responsabile. “Non possiamo permettere che questo segmento del mercato venga monopolizzato da grandi multinazionali”, ha affermato Sichetti. Spesso questi colossi si concentrano sull’evoluzione dei prodotti a scapito delle peculiarità culturali e territoriali. È imperativo, quindi, mantenere il progetto nelle mani degli agricoltori locali, i quali conoscono meglio il proprio territorio e le sue specificità.

L’Abruzzo, con la sua ricca tradizione vitivinicola, ha le potenzialità per emergere come leader in questo nuovo settore. Tuttavia, Sichetti avverte che è fondamentale agire con una buona dose di cautela. Investire nella formazione dei produttori e nella ricerca scientifica è essenziale per garantire che i vini dealcolati possano essere realizzati pur mantenendo l’alta qualità e il rispetto per le tradizioni locali.

Necessità di studi di mercato e collaborazioni

Uno degli aspetti evidenziati dalla CIA è la necessità di svolgere studi di mercato dettagliati. La comprensione della domanda di vini dealcolati è cruciale per orientare le scelte degli agricoltori e garantirne il successo. I dati raccolti potrebbero rivelare le preferenze dei consumatori, guidando gli agricoltori nella creazione di prodotti che non solo soddisfino il mercato, ma che siano anche rappresentativi del patrimonio vitivinicolo abruzzese.

Oltre alla ricerca di mercato, è indispensabile promuovere collaborazioni tra istituzioni pubbliche e produttori locali. In questo modo, sarà possibile valorizzare i prodotti della regione, assicurando un supporto concreto agli agricoltori. È necessario che questa sinergia porti a soluzioni condivise, in grado di affrontare le sfide contemporanee ma anche di esaltare le tradizioni.

La salvaguardia delle tradizioni vitivinicole

Sichetti pone anche l’accento sulla necessità di proteggere le produzioni locali da potenziali impatti negativi legati ai vini dealcolati. “Non possiamo sacrificare le nostre denominazioni di origine e le indicazioni geografiche; esse sono il cuore dell’identità abruzzese”, ha dichiarato. La tradizione vitivinicola dell’Abruzzo è ben radicata e consiste in un patrimonio che affonda le sue radici nella storia, nelle consuetudini e nella cultura locale.

Per affrontare in modo costruttivo questa evoluzione del mercato, la CIA ha avanzato l’idea di una discussione aperta. Una lettera è stata inviata all’Assessore regionale all’agricoltura, Emanuele Imprudente, suggerendo di portare questa tematica all’attenzione del Tavolo Verde regionale. Questo organismo potrebbe fungere da forum di dialogo per tutti gli attori coinvolti, garantendo che le decisioni siano condivise e nel migliore interesse del settore vitivinicolo abruzzese.

Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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