Vinitaly 2025: Baglio di Pianetto svela le nuove strategie enologiche al salone del vino

Vinitaly 2025: Baglio di Pianetto svela le nuove strategie enologiche al salone del vino

Vinitaly 2025 presenta la visione di Grégoire Desforges per Baglio di Pianetto, evidenziando un approccio innovativo alla viticoltura sostenibile e la valorizzazione del terroir siciliano.
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Vinitaly 2025: Baglio di Pianetto svela le nuove strategie enologiche al salone del vino - Gaeta.it

Il Vinitaly 2025 offre una vetrina unica per presentare la visione di Grégoire Desforges, recentemente eletto presidente e nuovo azionista di maggioranza della cantina Baglio di Pianetto. La manifestazione, che si svolge nella storica cornice di Verona, permette di esplorare le novità e i progetti futuri di un’azienda che, dal 1997, si impegna nella valorizzazione del territorio siciliano. È qui che il sogno di Paolo e Florence Marzotto si è solidificato, portando avanti valori di tradizione, qualità e sostenibilità, oggi ulteriormente sottolineati dai nuovi approcci enologici.

La visione e i principi di Grégoire Desforges

Nel cuore delle colline siciliane tra Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi, Baglio di Pianetto si fa portavoce di un’idea di viticoltura che mira a unire l’innovazione alla tradizione. Con vigneti situati a oltre 900 metri di altitudine, l’azienda si concentra su tre punti principali: la valorizzazione del terroir, l’amore per la terra e la pratica di una viticoltura biologica. Questo approccio si esprime ora anche nel primo bilancio ESG , pubblicato di recente, che illustra come la cantina stia implementando pratiche sostenibili in tutte le fasi del processo produttivo.

Dal 2016, con la certificazione biologica, la cantina ha investito su strutture all’avanguardia come la cantina a sviluppo verticale e gli impianti fotovoltaici, mettendo in primo piano l’ecosostenibilità. La recente adesione di Graziana Grassini al team enologico ha portato una nuova prospettiva: l’ascolto delle vigne per ottimizzare la qualità dei vini, con una produzione più limitata ma mirata. Questo cambiamento di rotta si traduce nella ricerca di vini che siano vere e proprie espressioni dei terroir di Baglio di Pianetto.

Approccio innovativo alla viticoltura

Graziana Grassini, nel definire la strategia enologica, ha messo in luce come la microzonazione dei terreni sia diventata centrale nella nuova annata. Questo approccio si basa su un’analisi sensoriale dettagliata delle uve, prendendo in considerazione le specificità di ogni varietà e il loro stato di maturazione. Il risultato è una cura personalizzata per ciascun vigneto, valorizzando la naturalità di ogni cultivar e pelando importanti traguardi nella qualità complessiva del prodotto.

Il vino viene così concepito non solo come un prodotto, ma come il risultato di un equilibrio vegeto-produttivo delicato e preciso. La filosofia adottata da Baglio di Pianetto sottolinea l’importanza delle condizioni climatiche e podologiche, dove i particolare microclimi contribuiscono a creare vini con profili unici. Questa attenzione alle caratteristiche ambientali permette di sviluppare etichette che riflettono la vera essenza del terreno.

I vini presentati a Vinitaly 2025

L’attesa edizione di Vinitaly 2025 ha visto la presentazione delle nuove annate della linea In Purezza, una collezione di monovarietali che esprime la varietà e la ricchezza del patrimonio vitivinicolo di Baglio di Pianetto. I vini bianchi, come l’Insolia delle alture di 700 metri, il Viognier a 750 metri, il Catarratto e il Grillo, si distinguono per freschezza, eleganza e bevibilità. Per quanto riguarda i rossi, varietà come il Nero D’Avola, il Syrah e il Frappato sono caratterizzati da tannini setosi e un profilo gustativo raffinato che racconta l’ampiezza degli aromi caratteristici delle varietà siciliane.

Francesco Matesi, l’enologo della cantina, ha evidenziato come si siano concentrate le energie nella valorizzazione dell’esperienza di degustazione. L’attenzione alla qualità delle uve ha permesso di ottenere un pH più basso e acidità più alta, rendendo superfluo l’uso di additivi chimici come antiossidanti o solforosa. Attraverso un’accurata selezione in vigna, la cantina ha trasformato le uve in vini di alta qualità, minimizzando gli interventi in cantina.

La posta in gioco si alza, segnalando un avvio promettente per Grégoire Desforges e la sua visione di una viticoltura sostenibile, che unisce il rispetto per la tradizione alla ricerca di qualità e innovazione.

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