Il Vinitaly 2025 si avvicina e Cia-Agricoltori Italiani è già in piena attività con il suo tour incoming. Questo evento, che si svolge in collaborazione con l’Agenzia Ice, offre ai buyer esteri la possibilità di conoscere e apprezzare le eccellenze vitivinicole italiane. Quest’anno, dal 2 al 4 aprile, l’Emilia-Romagna è stata protagonista di un viaggio alla scoperta dei suoi pregiati vini. Buyer provenienti da Canada, Cina, Giappone, Finlandia, Norvegia e Svezia hanno avuto modo di cimentarsi nell’assaggio e nella scoperta delle varietà locali, tutte caratterizzate da una qualità riconosciuta a livello internazionale.
L’itinerario del tour: dalle colline di Piacenza a Rimini
La prima tappa del tour ha avuto luogo nella provincia di Piacenza, rinomata per i suoi vini rossi. Qui si producono, tra gli altri, il Gutturnio e il Gutturnio Superiore. Questa regione è conosciuta anche per la Bonarda e la Barbera, oltre a una selezione di vini bianchi, quasi tutti con le bollicine, come la Malvasia e l’Ortrugo dei Colli Piacentini. La visita ha messo in evidenza l’importanza della rifermentazione in bottiglia, una pratica tradizionale apprezzata nel settore, che si può riscontrare anche nell’area di Reggio Emilia.
Proseguendo nel tour, i buyer hanno scoperto i vini Docg dei Colli Bolognesi, nonché il popolare Doc Pignoletto, presentato sia nella variante frizzante che spumante. Questa parte del percorso ha offerto una panoramica delle diverse tecniche di vinificazione e delle caratteristiche uniche dei vini emiliani, risultando particolarmente utile per i produttori che intendono ampliare la loro rete commerciale.
La chiusura del tour: Rimini e Faenza
Il tour si è concluso nell’area compresa tra Rimini e Faenza, dove il focale della degustazione è stata la Doc Rimini. Qui, i buyer hanno potuto apprezzare il bianco Rebola, noto per la sua freschezza, e i rossi Cabernet Sauvignon e Sangiovese, simboli della tradizione vinicola locale. Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia, ha descritto l’importanza di questa iniziativa: “Abbiamo portato importanti buyer esteri in uno dei luoghi più vocati alla vitivinicoltura, con più di 150 vitigni e un totale di 30 vini Dop e Igp, che ne fanno la regione numero 9 per prodotti certificati dal valore alla produzione di circa 450 milioni di euro.”
Un contesto di sfide globali
È fondamentale, secondo Fini, che in un contesto internazionale segnato da conflitti e incertezze, ci sia spazi per incontri B2B tra produttori e buyer stranieri. Ciò potrebbe favorire la scoperta di nuove opportunità di mercato, stimolando la promozione dei territori italiani e del patrimonio vitivinicolo. L’identità culturale, unita alla qualità dei prodotti, rappresenta un patrimonio da valorizzare e proteggere.
Il focus di questa edizione del Vinitaly è chiaro: riconoscere il valore delle eccellenze italiane, creando ponti fra produttori locali e mercati esteri, con la consapevolezza che il vino rappresenta non solo un prodotto di consumo, ma anche un simbolo della cultura italiana apprezzato in tutto il mondo.