Vino e promozione nei mercati esteri: le sfide della filiera discutono al Vinitaly

Vino e promozione nei mercati esteri: le sfide della filiera discutono al Vinitaly

Al Vinitaly, esperti del settore vitivinicolo discutono strategie per promuovere il vino italiano nei mercati esteri, enfatizzando la collaborazione tra consorzi e istituzioni per affrontare le sfide globali.
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Vino e promozione nei mercati esteri: le sfide della filiera discutono al Vinitaly - Gaeta.it

Presso la 57ma edizione del Vinitaly, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura ha organizzato una tavola rotonda dedicata alla promozione del vino nei Paesi terzi. Il dibattito ha visto la partecipazione di importanti figure del settore vitivinicolo e rappresentanti di vari consorzi, incentrandosi su tematiche cruciali come la normativa vigente, il ruolo operativo di Agea e le opportunità di accesso ai finanziamenti per le aziende italiane.

Focus sulla promozione del vino nei mercati internazionali

Durante l’incontro, si è approfondita la necessità di unire le forze per ottimizzare le strategie di promozione. L’idea di base emersa è quella di fare squadra: un approccio che punta alla semplificazione delle procedure, rendendo più accessibile l’accesso ai fondi europei destinate alle attività promozionali. Il Dottor Carfì, Direttore di Agea, ha esordito sottolineando il valore della qualità nel settore, affermando che “noi siamo qualità, non quantità”. Questa affermazione ha stabilito il tono per un dibattito incentrato su metodologie concrete per migliorare l’efficacia delle azioni di marketing internazionale.

In un contesto globale competitivo, la promozione del vino italiano deve considerare le sfide specifiche di ogni mercato. La discussione si è concentrata non solo sulle modalità di accesso ai finanziamenti, ma anche sulle strategie adatte a diversificare i mercati di esportazione. Queste riflessioni hanno messo in luce il ruolo cruciale delle organizzazioni e dei consorzi di filiera, i quali devono collaborare non solo tra di loro, ma anche con le istituzioni europee per garantire un futuro prospero alle esportazioni italiane.

Le esperienze sul campo: testimonianze di esperti del settore

Diversi relatori hanno condiviso esperienze e analisi sullo stato dell’export vinicolo italiano. Luca Rigotti di Confcooperative-FedagriPesca ha evidenziato che, sebbene gli Stati Uniti rappresentino il mercato di destinazione principale per l’export vinicolo italiano, è fondamentale mantenere un dialogo attivo con i decisori politici per preservare la competitività. Ha inoltre sottolineato l’importanza di una flessibilità operativa, in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle normative.

Cristina Tinelli di Confagricoltura ha parlato della necessità di una semplificazione delle procedure, augurandosi di sfruttare al meglio l’Organizzazione comune di mercato per aprire nuove strade. Toccando anche la questione dei dazi e delle sanzioni, ha invitato a mantenere un approccio vigile, senza allarmismi, ben consapevoli delle difficoltà legate ai mercati esteri.

Filippo Mobrici di FederDoc ha proposto di concentrarsi sulla resilienza del settore, con l’auspicio che le istituzioni continuino a svolgere un ruolo attivo nel monitoraggio e nella reazione a possibili problematiche future. La sua posizione ha enfatizzato la necessità di mantenere vivo il dialogo con tutte le parti interessate, al fine di prepararsi a qualsiasi eventualità.

Le problematiche contemporanee: dal mercato americano alle prospettive future

Nel corso della tavola rotonda, Carmen Caruccio dell’Unione Italiana Vini ha messo in evidenza l’importanza degli Stati Uniti come mercato strategico, osservando come una parte considerevole dei progetti presentati dalle aziende si rivolge a questo paese. Ha così richiamato l’attenzione sull’eccessiva complessità delle procedure di promozione, che può risultare intimidatoria per le piccole e micro imprese.

Fabio Refrigeri di Coldiretti ha portato una visione pragmatica, insistendo sul fatto che l’anno a venire sarà cruciale per stabilire il percorso da seguire e produrre un’analisi concreta dei risultati ottenuti. La sua osservazione è stata che, in un contesto di incertezze causate dai dazi, è fondamentale essere pronti a esplorare nuovi mercati e opportunità alternative.

Il Dottor Domenico Mastrogiovanni della CIA ha proseguito sul tema della semplificazione, suggerendo che è necessario sviluppare un linguaggio comune tra le istituzioni e gli agricoltori. Questo per facilitare la comprensione delle normative e delle opportunità di finanziamento, permettendo così alle piccole aziende di orientarsi nel complesso panorama delle promozioni internazionali.

La spinta verso il futuro: un sistema che lavori insieme

Alessandro Cuscianna di Copagri ha affrontato il tema della dipendenza dai mercati esteri, illustrando il rischio che molte aziende corrono nel non diversificare le proprie opportunità. Ha concluso enfatizzando l’importanza di avere dati precisi e monitorati al fine di migliorare il posizionamento nel contesto internazionale e di pianificare strategie efficaci.

Alla tavola rotonda ha partecipato anche Stefano Sequino, rappresentante del Consorzio DOC delle Venezie, il quale ha espresso la necessità di mantenere la promozione attiva, soprattutto verso mercati che dimostrano già segni di maturità. Ha avvertito che abbandonare gli sforzi promozionali aprirebbe la porta a prodotti concorrenti non italiani.

Il Dottor Fabio Vitale, direttore di Agea, ha chiuso la sessione sottolineando l’importanza di una visione collaborativa tra tutte le parti coinvolte, affermando che è essenziale prepararsi ad affrontare le sfide future. L’appuntamento è fissato per la prossima edizione del Vinitaly, con l’obiettivo di discutere insieme i risultati raggiunti. Una certezza sembra emergere: il settore vitivinicolo italiano intende affrontare con decisione le sfide portate dai mercati globalizzati.

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