All’interno della casa circondariale del Bassone a Como è scoppiata una violenta lite tra due gruppi di detenuti, che ha coinvolto dieci uomini di nazionalità albanese e tre di origine nordafricana. L’episodio è avvenuto venerdì nel primo pomeriggio, creando momenti di tensione e richiedendo un intervento rapido della polizia penitenziaria per sedare il conflitto. Quattro agenti sono rimasti contusi e hanno ricevuto cure presso l’ospedale Sant’Anna. Alcuni reclusi coinvolti sono stati trasferiti in altre strutture penitenziarie per prevenire ulteriori contrasti.
le dinamiche dello scontro interno al Bassone di Como
L’episodio si è verificato nel pomeriggio di venerdì all’interno della sezione della casa circondariale del Bassone riservata a un gruppo di detenuti albanesi. Questi dieci uomini sono riusciti a forzare un cancello interno che divideva la loro area da quella di tre detenuti nordafricani considerati avversari. L’azione improvvisa ha dato il via a uno scontro armato con spranghe realizzate con materiali trovati all’interno del carcere o improvvisati.
La polizia penitenziaria è intervenuta in tempi brevi e ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. Durante l’intervento, quattro agenti hanno riportato contusioni e ferite lievi, obbligandoli a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Como. Le condizioni mediche dei poliziotti non destano preoccupazioni immediate, ma resta alta l’attenzione sul clima di sicurezza all’interno della struttura.
intervento e misure successive degli agenti penitenziari
Per domare le tensioni, la direzione del carcere del Bassone ha richiesto supporto di rinforzi provenienti dalla polizia penitenziaria di Milano. L’impegno congiunto ha permesso di ristabilire l’ordine in breve tempo e contenere possibili ulteriori focolai di violenza tra detenuti. La sicurezza della struttura è stata rafforzata, con ispezioni mirate nelle sezioni coinvolte e un aumento della sorveglianza nelle aree comuni.
A seguito del confronto, sei dei dieci detenuti albanesi coinvolti nella rissa sono stati immediatamente trasferiti in altre carceri lombarde: Opera, Vigevano e Cremona hanno ospitato questi reclusi per allontanarli dal contesto di origine e prevenire una nuova escalation di violenza. Il vivaio di tensioni e le rivalità tra gruppi all’interno del carcere rimangono un tema delicato per le autorità, che lavorano per mantenere la convivenza pacifica.
cause e origini del conflitto tra detenuti nel Bassone
La lite ha radici nella rivalità accumulata tra i due gruppi di detenuti. Secondo fonti interne alla struttura, da tempo esistevano attriti non risolti tra albanesi e nordafricani che hanno portato allo scontro di venerdì. Questo tipo di tensioni, legate spesso a divisioni etniche o territoriali, tornano periodicamente nelle carceri italiane creando criticità per la gestione dell’ordine.
Non a caso, la facilità con cui i dieci detenuti albanesi hanno forzato un cancello interno indica una situazione di controllo non completo sugli spazi interni, che ha contribuito alla rapida degenerazione del confronto. Le autorità penitenziarie continuano a monitorare da vicino i rapporti tra i gruppi, con interventi e strategie mirate a separare i detenuti più a rischio e ridurre i momenti di contatto.
Anche se l’episodio ha avuto esito contenuto sotto il profilo delle conseguenze fisiche, segnala quanto la convivenza nelle sezioni detentive del Bassone possa essere fragile. L’attenzione rimane alta per evitare nuove risse e tutelare la sicurezza di agenti e detenuti. L’intervento tempestivo della polizia penitenziaria e il trasferimento dei principali protagonisti dimostrano la prontezza della risposta in situazione di crisi.
Il carcere di Como continua a rappresentare un punto critico nella gestione della detenzione, specie per la presenza di gruppi con forte identità culturale e rivalità radicate. Negli ultimi mesi il problema di scontri tra gruppi etnici differenti ha più volte richiesto interventi urgenti, rendendo evidente la complessità di mantenere la calma in ambienti chiusi come quello carcerario.