I recenti eventi a Roma hanno visto l’arresto di numerosi partecipanti a una manifestazione non autorizzata intitolata “Giustizia per Ramy“. Questo incontro, che ha mobilitato circa 250 persone, si è svolto sabato 11 gennaio, ed è culminato in atti di violenza che hanno coinvolto le forze dell’ordine. La Digos ha già presentato alla Procura di Roma un’informativa di reato, contrassegnando seri capi d’accusa per i manifestanti.
Dettagli sulla manifestazione non autorizzata
L’assemblea ha avuto luogo nella serata di sabato, con il raduno situato in piazza dell’Immacolata, dove hanno preso parte vari gruppi attivi contro il neo-fascismo, come “Za Um Sapienza“, “Azione Antifascista Trieste Salario” e “Monteverde Antifascista“. Il motivo della manifestazione era la richiesta di giustizia per Ramy, un giovane accusato di barbarie da parte della polizia. L’atmosfera si è infuocata rapidamente, quando i gruppi, esponendo uno striscione con la frase “Vendetta per Ramy la polizia uccide 1312“, hanno marciato verso piazza dei Sanniti.
Atti di violenza e scontro con le forze dell’ordine
La situazione ha preso una piega drammatica nelle vicinanze della stazione dei Carabinieri di San Lorenzo, dove i manifestanti sono stati protagonisti di un attacco violento. A fronte del massiccio schieramento delle forze di polizia, i dimostranti hanno lanciato bombe carta e oggetti contundenti, colpendo vari mezzi delle forze dell’ordine. I risultati sono stati devastanti: circa nove agenti sono rimasti feriti durante gli scontri, evidenziando il clima di tensione crescente che ha caratterizzato l’intera manifestazione.
Indagini e denunce a carico dei manifestanti
La Digos ha avviato un’accurata analisi del materiale video registrato durante gli eventi. Questo lavoro ha consentito di identificare i partecipanti e di raccogliere prove sostanziali per supportare le accuse avanzate. In tutto, 39 manifestanti sono risultati implicati, di cui due minori, con le autorità che si preparano a rimettere gli atti alla giustizia. Le accuse comprendono: manifestazione non autorizzata, radunata sediziosa, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, istigazione alla disobbedienza e getto pericoloso di oggetti, tutte aggravate dalle modalità d’azione.
Questa manifestazione incandescente ha acceso nuovamente il dibattito sulla violenza durante le proteste e sull’operato delle forze di polizia, sottolineando quanto possa essere complesso il rapporto tra l’ordine pubblico e il diritto di manifestare. Con i procedimenti già avviati, resta da vedere come evolverà questa vicenda e quale sarà la risposta da parte della giustizia romana.
Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano