Un increscioso episodio di violenza domestica ha scosso Tivoli quando un giovane di 25 anni è stato colpito da un’ordinanza cautelare, comminatagli dalla magistratura, che gli impone di mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla compagna, gravemente maltrattata durante la gravidanza. L’accusa di maltrattamenti è aggravata dallo stato avanzato della donna, che ha trovato supporto nelle persone a lei vicine per denunciare.
Le dinamiche di abuso: maltrattamenti e minacce di morte
Una spirale di violenza
La donna, ormai quasi in prossimità del parto, ha vissuto un periodo drammatico nella sua relazione. Secondo le informazioni emerse, il giovane le infliggeva continui maltrattamenti, spingendosi fino ad offenderla verbalmente e a minacciarla di morte. Questi comportamenti violenti sono divenuti sistematici durante la gravidanza. I familiari, le amiche e il medico curante, resisi conto dell’estensione e della gravità della situazione, hanno esortato la donna a contattare un centro antiviolenza e a sporgere denuncia.
I dettagli sui maltrattamenti sono inquietanti. La vittima è stata strattonata e picchiata con schiaffi e calci, oltre a subire spallate che l’hanno colpita sulla pancia, rendendo il suo stato di gravidanza estremamente vulnerabile. Le aggressioni includevano anche la distruzione di oggetti all’interno dell’abitazione, creando un clima di paura e instabilità. Una delle frasi più inquietanti pronunciate dall’aggressore era: “Ti faccio diventare pazza e ti porto via il bambino”. Frasi che non solo alludono alla minaccia di vita, ma che denotano anche l’intenzionalità di isolare ulteriormente la donna.
Un supporto decisivo
Fortunatamente, la rete di supporto attorno alla donna si è attivata. Familiari e amici hanno fatto fronte comune per aiutarla a trovare la forza di agire. L’appello arriva anche dalle forze dell’ordine, che sottolineano l’importanza di non rimanere indifferenti. La Polizia di Stato ha ribadito la necessità di garantire assistenza a tutte quelle donne che si trovano, come la compagna di questo uomo, in situazioni di violenza domestica.
Misure cautelari e sostegno alle vittime
Ordinanza di divieto e braccialetto elettronico
In seguito alla denuncia, il 25enne è stato sottoposto a misure cautelari, che prevedono l’uso di un braccialetto elettronico per monitorare gli spostamenti. Questo strumento non solo ha l’obiettivo di proteggere la vittima, ma serve anche a garantire che l’aggressore rispetti il divieto di avvicinamento nei suoi confronti. L’ordinanza è stata emessa dal giudice del tribunale di Tivoli ed è una risposta diretta alle gravissime accuse di maltrattamenti in famiglia, condotte con modalità tali da aggravare ulteriormente la posizione dell’aggressore.
L’importanza della segnalazione
Il caso mette in luce come le segnalazioni tempestive possano salvare vite. La Polizia ha messo in evidenza che esistono numeri dedicati come il 1522, che fornisce supporto e consulenza per chi si trova in situazioni di abuso. È fondamentale che le vittime sappiano di non essere sole e che possano contare su una rete di supporto istituzionale pronta ad intervenire. L’appello è quindi rivolto a chiunque conosca donne in difficoltà: non voltatevi dall’altra parte, l’intervento tempestivo può fare la differenza.