Violenza nei pronto soccorsi: 34 aggressioni in un mese preoccupano i sanitari italiani

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Violenza nei pronto soccorsi: 34 aggressioni in un mese preoccupano i sanitari italiani - Gaeta.it

L'Italia sta affrontando un preoccupante incremento di atti di violenza nei confronti dei professionisti sanitari. Secondo il Presidente Nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, il fenomeno ha raggiunto livelli di gravità mai visti negli ultimi dieci anni, con 34 episodi di violenza registrati in soli 31 giorni. In questo contesto allarmante, emerge la richiesta di intervento immediato, incluso il supporto dell’esercito, per garantire la sicurezza all'interno degli ospedali.

L’appello di Antonio De Palma alla sicurezza sanitaria

Antonio De Palma ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di vigilanza notturna negli ospedali italiani, evidenziando la necessità di una maggiore presenza di forze dell'ordine. “Chiediamo con urgenza al Ministro degli Interni di monitorare la sicurezza in ogni singolo ospedale, per valutare l'adeguatezza dei presidi di polizia e organizzare le aree più vulnerabili”, ha affermato De Palma.

L’indagine condotta dal Nursing Up ha rivelato che, dopo la mezzanotte, non c’è alcuna garanzia di presenza degli agenti di polizia all'interno delle strutture sanitarie. La situazione è resa ancora più drammatica dal fatto che l'unico supporto proveniente da vigilantes spesso non è sufficiente a fronteggiare le emergenze. “Risulta incredibile che nei momenti più critici, ovvero tra mezzanotte e le sette del mattino, i professionisti sanitari siano lasciati completamente soli”, ha sottolineato il presidente.

De Palma ha illustrato la situazione con dati dettagliati, affermando che il fenomeno delle aggressioni comprende sia attacchi fisici che verbali. Questi eventi si sono svolti in ospedali, ambulatori e durante le operazioni del 118, evidenziando una tendenza allarmante che richiede misure urgenti.

Le nuove proposte per migliorare la sicurezza

Per affrontare il clima di insicurezza crescente, De Palma ha proposto una serie di misure concrete. Tra queste, la chiusura delle aree più delicate dei pronto soccorsi agli accessi esterni, come già avviene in alcune strutture. Questo servirebbe a creare una netta separazione tra le zone destinate ai familiari e le “stanze delle cure”, dove i professionisti sanitari lavorano. La proposta include anche l’installazione di metal detector per prevenire l'ingresso di armi nelle corsie ospedaliere.

“Le attrezzature di sicurezza potrebbero garantire un ambiente più protetto per i pazienti e il personale medico”, ha detto De Palma. La richiesta giunge in un momento in cui la tensione è palpabile e i professionisti sanitari necessitano di rassicurazioni concrete per la loro sicurezza sul lavoro.

In parallelo, De Palma ha rivolto un invito ai membri del Parlamento affinché si uniscano in un’iniziativa bipartisan per promuovere un’indagine parlamentare. Secondo il presidente, è essenziale comprendere le carenze del sistema e porre rimedi adeguati affinché gli operatori della salute possano esercitare il loro lavoro senza temere per la propria sicurezza.

Una chiamata all’azione collettiva

Il contesto di violenza segnalato ha indotto una reazione forte e immediata da parte dei professionisti sanitari. Durante il mese di agosto, si sono registrati 34 episodi di cronaca nera, e questa realtà deve essere affrontata con la massima serietà. La richiesta di De Palma va ben oltre l'evidente necessità di protezione fisica, poiché segnala una crisi sistemica più profonda che minaccia il funzionamento delle strutture sanitarie italiane.

“Migliorare la sicurezza non è solo una questione di protezione per i lavoratori, ma una necessità fondamentale per garantire la qualità delle cure”, ha dichiarato De Palma. La speranza è che attraverso un dialogo attivo e l'impegno collettivo, si possano trovare soluzioni efficaci per contrastare questa ondata di violenza e restaurare un clima di rispetto all'interno degli ospedali.

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