Visita al carcere "Ernesto Mari" di Trieste: focus su risanamento e urgentissime esigenze sanitarie

Visita al carcere “Ernesto Mari” di Trieste: focus su risanamento e urgentissime esigenze sanitarie

Il Garante dei diritti della persona in Friuli Venezia Giulia, Enrico Sbriglia, visita la casa circondariale di Trieste per affrontare le condizioni detentive e migliorare i servizi sanitari e religiosi.
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Visita al carcere "Ernesto Mari" di Trieste: focus su risanamento e urgentissime esigenze sanitarie - Gaeta.it

Il Garante dei diritti della persona della Regione Friuli Venezia Giulia, Enrico Sbriglia, ha recentemente guidato una delegazione presso la casa circondariale “Ernesto Mari” di Trieste. Accompagnato da Piero Mauro Zanin e Anna Malisani, la visita si è concentrata sui lavori di risistemazione e sul miglioramento delle condizioni detentive, seguendo l’emergenza scaturita da eventi critici precedenti.

Lavori di risistemazione e proteste recenti

Nella nota diffusa dall’Agenzia Consociazione Nazionale, si mette in evidenza che la casa circondariale sta attraversando un delicato processo di risanamento interno. Solo qualche mese fa, durante il mese di luglio, i detenuti avevano protestato contro le condizioni della struttura, portando a danni considerevoli e alla devastazione di spazi cruciali, che includevano anche l’infermeria. Un episodio tragico ha segnato quel periodo: la morte di un detenuto. Di conseguenza, sono stati avviati interventi volti a ripristinare un ambiente più dignitoso e funzionale.

I responsabili della struttura hanno intrapreso una serie di riunioni per affrontare la problematica, chiedendo di rinforzare i servizi sanitari e di rendere più attrattivo il lavoro del personale medico e infermieristico. Franca Masala, responsabile del servizio sanitario in carcere, ha sottolineato quanto sia cruciale migliorare la situazione lavorativa degli operatori, il cui impegno è stato notevole specialmente durante la crisi sanitaria del Covid. Tuttavia, nonostante gli sforzi, le inaudite richieste di miglioramento rimangono insoddisfatte, con il rischio che i professionisti sanitari cerchino opportunità alternative al di fuori della sanità penitenziaria.

La necessità di un supporto sanitario efficace

Il Garante Sbriglia ha espresso l’urgenza di modelli organizzativi più efficaci da parte della Regione per affrontare il problema della sanità all’interno del carcere. È stato proposto di integrare strumenti come la telemedicina, per facilitare l’accesso alle cure e migliorare il supporto psicologico. La difficoltà di accesso e la scarsità di operatori sanitari, in particolare psicologi, sono punti critici per la salute mentale dei detenuti.

A gennaio, infatti, si prevede un ulteriore incremento della carenza di psicologi, con una riduzione delle ore di servizio e delle unità disponibili. Questo scenario suscita preoccupazione, poiché la dimensione psicologica gioca un ruolo fondamentale per il benessere dei detenuti, contribuendo alla loro riabilitazione. Sbriglia ha insistito sulla necessità di una programmazione sistematica e sulla creazione di una “regia” unica per i servizi sanitari, affinché le risorse disponibili possano essere utilizzate in modo più coerente ed efficiente.

Rispettare le fedi religiose in carcere

Un altro aspetto affrontato durante la visita riguarda l’importanza di garantire agli individui ristrette la libertà di coltivare le proprie fedi religiose, assicurando il rispetto per le convinzioni altrui. Permettere ai detenuti di esercitare la religione può avere effetti positivi sulla loro rieducazione e reinserimento sociale. Tuttavia, tale iniziativa deve essere in equilibrio con il diritto di tutti i detenuti presenti nella struttura.

La delegazione, attraverso le dichiarazioni del Garante e degli altri membri, ha evidenziato come la cura delle dimensioni psico-emotive e spirituali dei detenuti sia una parte integrante del percorso di recupero. Questo approccio non solo rappresenta un diritto fondamentale, ma anche una forma di supporto, in grado di contribuire al miglioramento delle relazioni interpersonali e della serenità all’interno dell’istituto.

Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Sofia Greco

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