Visita del garante dei detenuti in carcere: problemi e prospettive per i giovani adulti a Bologna

Visita del garante dei detenuti in carcere: problemi e prospettive per i giovani adulti a Bologna

Il garante dei detenuti Roberto Cavalieri visita l’istituto penitenziario minorile della Dozza, evidenziando criticità strutturali e preoccupazioni per il benessere psicologico dei giovani detenuti trasferiti.
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Visita del garante dei detenuti in carcere: problemi e prospettive per i giovani adulti a Bologna - Gaeta.it

Il garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, ha effettuato una visita alla sezione dell’istituto penitenziario minorile all’interno del carcere della Dozza di Bologna. Questo sopralluogo segue il recente trasferimento di giovani adulti, già maggiorenni, nei locali del penitenziario. Durante l’incontro, Cavalieri ha dialogato con i detenuti, evidenziando una situazione che necessita di un’attenzione particolare, non solo per i diritti dei giovani coinvolti, ma anche per le scelte fatte dall’autorità della giustizia minorile.

Dettagli della visita al carcere minorile

L’incontro ha visto la presenza di dodici giovani, tra cui sei che hanno recentemente compiuto diciotto anni, di cui quattro in custodia cautelare. Di questi, sette hanno già ricevuto condanne definitive, e provengono da diverse città italiane come Milano, Firenze, Bologna, Treviso e Palermo. È interessante notare che solo quattro di loro hanno ancora più di dodici mesi di pena da scontare.

Cavalieri ha potuto osservare le infrastrutture e ha notato che, sebbene gli spazi delle camere di pernottamento e delle aree destinate alle attività trattamentali come aule e spazi sportivi siano in buone condizioni, ci sono problemi significativi da affrontare. Tra questi, ha sottolineato l’assenza di acqua calda nelle celle e la presenza di docce in comune, che non rispondono agli standard attesi per i giovani detenuti.

Critiche alla collocazione dei giovani detenuti

Il garante ha espresso preoccupazione riguardo alla designazione di uno spazio detentivo che è stato progettato per adulti, il che pone interrogativi sul benessere psicologico e sociale dei giovani detenuti. Ha dichiarato che “la sezione detentiva si configura come uno spazio per adulti fortemente segnato da un’architettura carceraria che nulla ha a che fare con il senso degli ambienti di un minorile.”

Cavalieri ritiene che la scelta di collocare ragazzi in custodia cautelare in tali spazi non sia adeguata, poiché il trasferimento dai loro luoghi d’origine comporta una serie di complicazioni, specialmente in relazione alla possibilità di ottenere la sospensione del processo o la messa alla prova, che sono misure alternative alla detenzione.

Monitoraggio e collaborazione con le istituzioni

Guardando al futuro, il garante ha dichiarato di essere in attesa di informazioni riguardo alla normativa che ha portato al trasferimento di questi giovani. Nell’immediato, ha espresso una forte preoccupazione sui tempi necessari affinché questa situazione venga risolta.

Nella settimana a venire, Cavalieri prevede di comunicare con la direzione dell’istituto penitenziario minorile per stabilire un programma di monitoraggio settimanale. Ha inoltre auspicato la creazione di una rete di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna e altri enti locali, al fine di gestire in modo efficace i tempi di apertura di nuovi istituti, monitorare i trasferimenti e garantire che i progetti per i giovani detenuti siano mantenuti.

In sintesi, l’incontro di Cavalieri nel carcere della Dozza ha messo in luce non solo le problematiche immediatamente riscontrate, ma anche la necessità di un approccio sistemico e coordinato per garantire il rispetto dei diritti dei giovani detenuti e l’efficacia delle misure alternative alla detenzione.

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