La recente visita della Commissione parlamentare antimafia alla Casa Circondariale delle Costarelle dell’Aquila ha posto sotto i riflettori le dinamiche della detenzione nel contesto delle misure di sicurezza. Questo istituto, che accoglie un numero significativo di detenuti sotto regime di 41 bis, rappresenta un’importante testimonianza del sistema penitenziario italiano e delle sue problematiche.
Dettagli della visita della Commissione
Una delegazione della Commissione parlamentare antimafia, guidata dalla presidente Chiara Colosimo, ha avuto modo di visitare la Casa Circondariale delle Costarelle. Durante l’incontro, i membri della Commissione hanno ascoltato attentamente le relazioni del direttore della struttura, Barbara Lenzini, del presidente del tribunale di sorveglianza, Maria Rosaria Parruti, e del Provveditore per Lazio, Abruzzo e Molise, Giacinto Siciliano. Questa visita si inserisce in un percorso di monitoraggio delle strutture penitenziarie in Italia, finalizzato a raccogliere informazioni utili per proporre eventuali modifiche normative.
La Commissione ha evidenziato l’importanza di comprendere le condizioni di vita all’interno di questi istituti, soprattutto per quanto riguarda i detenuti soggetti a severe misure di sicurezza come il regime del 41 bis, estremamente restrittivo e applicato a chi è ritenuto pericoloso per la sicurezza nazionale.
L’importanza della Casa Circondariale delle Costarelle
Il carcere delle Costarelle si distingue per essere l’unico in Italia ad ospitare una sezione femminile per detenute soggette al regime di 41 bis. Istituita nel 1986 e operativa dal 1993, la struttura ha visto una trasformazione significativa nel corso degli anni. Infatti, già dal 1996, gran parte della sua capienza è stata dedicata alla custodia di detenuti sottoposti a regimi di alta sicurezza, collocati in celle singole.
Inizialmente concepita per una capienza di 150 persone, la Casa Circondariale ha ampliato la sua capacità , arrivando a ospitare fino a 300 detenuti, i quali includono non solo reclusi in regime di 41 bis ma anche carcerati comuni. Questo incremento ha reso il carcere delle Costarelle uno dei più significativi in Italia, specialmente in termini di trattamento e gestione dei detenuti considerati più pericolosi.
L’ultimo caso noto di un detenuto di questo istituto, Matteo Messina Denaro, ha ulteriormente messo in evidenza l’importanza della struttura nel panorama penitenziario italiano. La Commissione antimafia, quindi, ha l’occasione di osservare da vicino come vengono gestiti questi detenuti, esplorando le problematiche relative alla sicurezza, al benessere e alla reintegrazione.
I prossimi passi della Commissione
La visita alla Casa Circondariale delle Costarelle è parte di un programma più ampio di ispezioni da parte della Commissione antimafia, che prevede un tour di altri istituti penitenziari italiani. Questo lavoro ha come obiettivo finale la creazione di raccomandazioni mirate a migliorare il sistema penitenziario, a partire dall’analisi delle condizioni di vita dei detenuti e delle modalità di gestione da parte del personale penitenziario.
Le considerazioni emerse durante queste visite saranno fondamentali per elaborare proposte di modifica alle normative esistenti, puntando così a garantire un bilanciamento tra sicurezza e tutela dei diritti umani. La Commissione sta infatti cercando di affrontare criticità che potrebbero altrimenti rimanere sottovalutate, creando un dibattito importante sulle condizioni all’interno delle carceri e sul trattamento delle persone recluse.