Il Parco Archeologico di Pompei ha annunciato l’avvio delle visite guidate all’area di scavo dell’Insula Meridionalis, uno dei più complessi e importanti settori della città antica. Da aprile, sarà possibile seguire da vicino il lavoro degli archeologi e dei restauratori direttamente in cantiere, grazie a un percorso che si snoda lungo una porzione estesa del sito, visibile anche dalla strada principale della città moderna. Queste visite rappresentano una nuova modalità di accesso al patrimonio, pensata per avvicinare il pubblico alla scoperta e alla tutela del territorio.
il contesto dell’insula meridionalis e la sua posizione a pompei
L’Insula Meridionalis si sviluppa su un vasto fronte di scavo affacciato verso il golfo di Napoli e la valle del fiume Sarno. Questa zona si estende dalla terrazza di Villa Imperiale fino alle Terme del Sarno, includendo diversi edifici di rilievo come la Casa di Aelio Magno, la Casa di Giuseppe II e il Foro Triangolare. Il sito si trova lungo il viale delle Ginestre, e la sua posizione spicca per la suggestiva vista che offriva sulla città e sul paesaggio circostante.
L’area è caratterizzata da un dislivello di oltre 30 metri su una lunghezza di più di 450 metri, con una articolazione morfologica complessa. Questa conformazione ha influenzato la costruzione degli edifici e la loro conservazione nel tempo. La varietà degli interventi architettonici e delle tecniche usate riflette la stratificazione di epoche e funzioni, offrendo studi approfonditi sulle modalità di vita e sugli eventi storici che hanno segnato Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio.
modalità e organizzazione delle visite guidate al cantiere
A partire dal 22 aprile 2025 e dal lunedì al venerdì, sarà possibile visitare il cantiere dell’Insula Meridionalis in gruppi di massimo 15 persone. Le visite si terranno ogni giorno dalle 11.00 alle 12.00 e sono organizzate con prenotazione obbligatoria, telefonando al numero 327 2716666. Il servizio di prenotazione è attivo nella fascia oraria mattutina dalle 9.30 alle 13.30, sempre da lunedì a venerdì.
Durante il percorso, gli operatori del cantiere illustreranno i principali reperti e le strutture emerse, descrivendo le tecniche di scavo e le sfide legate alla salvaguardia degli ambienti. La visita consente di osservare da vicino materiali e metodi di restauro, dando un quadro puntuale dello stato di conservazione e delle scoperte più recenti. L’accesso limitato ai gruppi garantisce un’esperienza più intima, in linea con le necessità di tutela del sito.
le caratteristiche del cantiere e le sfide tecniche sul campo
Il fronte dell’Insula Meridionalis rappresenta una delle aree più articolate e delicate di Pompei. Lungo il fronte di oltre 450 metri si trovano ambienti diversi, alcuni collocati su piani differenti, che richiedono permanente attenzione per via della loro stabilità. La morfologia ricca di dislivelli e la presenza di costruzioni complesse hanno reso l’intervento di scavo un lavoro particolarmente difficile.
L’area porta evidenti tracce dei forti terremoti che hanno colpito Pompei nel I secolo d.C., prima dell’eruzione. Alcune deformazioni e crolli nelle murature sono riconducibili a questi eventi, che hanno lasciato segni netti nelle strutture. Lo sciame sismico che ha preceduto l’eruzione, inoltre, si evidenzia nei danni sparse tra gli edifici, rendendo necessario un lavoro di consolidamento molto articolato che deve contemperare la conservazione del contesto archeologico con la sicurezza di chi lavora sul campo.
interventi in corso tra messa in sicurezza, consolidamento e restauro
Il progetto di recupero dell’Insula Meridionalis coinvolge una serie di operazioni complesse. La priorità è stata data alla messa in sicurezza degli edifici per evitare ulteriori cedimenti. Tra gli interventi principali ci sono il consolidamento delle strutture portanti, la stabilizzazione del costone roccioso a cui si appoggiano alcune costruzioni e il restauro degli ornamenti pittorici e dei pavimenti, che conservano elementi preziosi dell’arte pompeiana.
Particolare attenzione è rivolta anche alla riorganizzazione degli accessi dentro e fuori dall’area. Alcune uscite, come quella che attraversa il prospetto sud del grande edificio presso la terrazza del Tempio di Venere, verranno riconsiderate per evitare interruzioni del percorso di visita. Lo stesso vale per l’ingresso diretto al quartiere teatrale, che oggi interrompe il circuito esterno di visita nel sito.
raccontare il cantiere: un’esperienza didattica e di conoscenza diretta
La nuova fase di apertura del cantiere rientra in un programma già avviato da tempo, che prevede visite e racconti delle attività in corso. Queste iniziative consentono al pubblico di seguire i progressi dello scavo e di comprendere le tecniche archeologiche e di restauro usate per conservare Pompei. Archeologi, architetti, restauratori e ingegneri coinvolti conducono le visite mostrando come si affrontano le difficoltà e come si preservano gli elementi storici.
Confrontarsi direttamente con gli esperti permette di cogliere la complessità del lavoro sul campo, fatto di impegno e precisione. Il progetto rafforza il rapporto tra patrimonio archeologico e cittadinanza, creando momenti di approfondimento tra il pubblico e i professionisti. Questa esperienza unica arricchisce la conoscenza della storia locale, valorizzando uno dei siti più importanti al mondo.