Viterbo celebra la macchina di Santa Rosa: una serata indimenticabile di luci e tradizione

Viterbo celebra la macchina di Santa Rosa: una serata indimenticabile di luci e tradizione

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Viterbo celebra la macchina di Santa Rosa: una serata indimenticabile di luci e tradizione - Gaeta.it

L’evento annuale della macchina di Santa Rosa ha riunito migliaia di appassionati a Viterbo, creando un’atmosfera di festa e devozione. Il debutto della nuova creazione dell’architetto Raffaele Ascensi ha catturato l’attenzione di residenti e visitatori, promettendo un’esperienza unica nel suo genere. Questo evento, che rappresenta la tradizione locale, ha messo in mostra non solo abilità artigianali, ma anche il fortissimo legame della comunità con la propria storia culturale.

celebrazione di una tradizione storica

l’origine della macchina di Santa Rosa

La macchina di Santa Rosa è un evento che si svolge ogni anno a Viterbo in onore della santa patrona della città. La tradizione risale al 1250 e rappresenta un simbolo di fede e identità per gli abitanti. La macchina è una struttura monumentale, alta generalmente intorno ai 30 metri e pesante oltre 5 tonnellate, che viene portata a spalla da una schiera di facchini. Questa celebrazione affonda le radici nelle tradizioni religiose e folkloristiche della zona, rendendola un importante appuntamento del calendario culturale viterbese.

Negli anni, la macchina si è evoluta, ma il suo valore immutato di unione e spiritualità continua a ispirare intere generazioni. Ogni anno, decine di facchini si preparano con impegno mesi prima dell’evento, dedicando tempo per allenarsi in vista della grande serata. L’orgoglio di portare la macchina è un elemento distintivo per i partecipanti, che considerano questo compito un onore.

l’architettura della macchina

Quest’anno, la macchina di Santa Rosa ha visto il suo debutto grazie alla creatività dell’architetto Raffaele Ascensi. La new entry ha un design innovativo e scenografico, caratterizzato dalla sua colonna di luce che ascende nel cielo notturno di Viterbo. La scelta di utilizzare materiali moderni insieme ai metodi artigianali tradizionali ha segnato un’importante evoluzione nel richiedere un equilibrio perfetto tra l’antico e il nuovo.

La struttura è stata progettata per garantire sia la bellezza estetica che la sicurezza durante la sfilata. Un lavoro di ingegneria che ha richiesto mesi di preparazione e attenzione ai dettagli, per rispettare le tradizioni senza compromettere l’integrità della macchina. La macchina di quest’anno è culminata in un campanile di luce, che ha illuminato le strade circostanti, creando un effetto magico per gli spettatori.

la sfilata e il percorso di commemorazione

l’emozione della sfilata

La serata del Dies Natalis ha visto una partecipazione straordinaria, con iniziali manifestazioni di entusiasmo da parte del pubblico che ha occupato le strade di Viterbo lungo il percorso. La sfilata ha conquistato tutti, dalla gioventù agli anziani, ognuno dei quali ha osservato con ammirazione i facchini mentre manovravano la macchina in modo sincrono e meticoloso. La colonna di luce, sostenuta dai robusti facchini, ha creato un’atmosfera coinvolgente e di festa, segnata da applausi e cori incitatori.

Il momento culminante della serata è stata la salita di via Santa Rosa, durante la quale i facchini, carichi di adrenalina, hanno corso in un gesto simbolico di dedizione che ha lasciato a bocca aperta il pubblico. Questo momento, che segna l’apice della cerimonia, ha rappresentato non solo uno sforzo fisico straordinario, ma anche l’unione della comunità per una causa comune.

il traguardo in piazza del teatro

L’arrivo a piazza del Teatro è stato accolto da un fragoroso boato di gioia, mentre la macchina veniva gentilmente deposta davanti al monastero dedicato alla santa bambina. Questo gesto, carico di significato, rappresenta la conclusione di un cammino tanto faticoso quanto emotivamente gratificante per i facchini e per tutti i partecipanti. Qui, la macchina di Santa Rosa ha trovato la sua dimora per il resto della festività, diventando il fulcro di una riflessione collettiva sulla spiritualità e la tradizione.

La serata, oltre a essere un importante momento di celebrazione, ha anche evidenziato il coinvolgimento attivo di diverse generazioni nella conservazione delle tradizioni. Questo evento non solo valorizza la cultura locale, ma rinforza anche il senso di comunità tra le persone, sottolineando la potenza delle tradizioni nel colmare le distanze e unire i cuori. La macchina di Santa Rosa continua a dimostrare di essere molto più di un semplice evento: è un messaggero di identità comunitaria e di fede.

Ultimo aggiornamento il 3 Settembre 2024 da Sara Gatti

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