Viterbo si oppone al deposito di scorie nucleari: il consiglio della sindaca Frontini

Viterbo si oppone al deposito di scorie nucleari: il consiglio della sindaca Frontini

Cittadini e istituzioni di Viterbo si oppongono alla proposta di un deposito di scorie radioattive, evidenziando preoccupazioni per l’ambiente e il futuro economico della provincia durante un incontro pubblico.
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Viterbo si oppone al deposito di scorie nucleari: il consiglio della sindaca Frontini - Gaeta.it

La questione del deposito di scorie radioattive nella provincia di Viterbo sta sollevando preoccupazioni e opposizioni tra i cittadini e le istituzioni locali. Questo tema è stato al centro di un incontro pubblico significativo, che ha visto la partecipazione della sindaca Chiara Frontini e di diversi gruppi e associazioni locali. Il dibattito ha messo in luce le posizioni contrarie alla realizzazione di un deposito che potrebbe impattare l’ambiente e l’economia della regione.

La posizione della sindaca e delle autorità locali

Durante l’intervento di apertura dell’evento “Il no della Tuscia al deposito di scorie nucleari“, Chiara Frontini ha espresso una chiara opposizione a qualsiasi decisione imposta dall’alto riguardo alla gestione delle scorie radioattive. Nella Sala regia del Comune di Viterbo, la sindaca ha rimarcato l’importanza di preservare il territorio viterbese, che si caratterizza per la sua vocazione agricola e turistica. Frontini ha sottolineato la necessità di tutelare le risorse locali, ritenendo che l’implementazione di un deposito di scorie potrebbe compromettere il futuro della provincia.

Il dibattito si è intensificato alla luce delle recenti notizie secondo cui sarebbero state identificate 21 aree nella provincia idonee ad ospitare il deposito di 78mila metri cubi di scorie di bassa e media entità, oltre a 17mila metri cubi di scorie ad alta attività. La sindaca ha rassicurato i cittadini che l’amministrazione comunale resterà vigilante e contraria a tali decisioni, così come i numerosi partecipanti all’incontro.

Le associazioni e il comitato di opposizione

L’evento ha visto anche il supporto del Biodistretto della via Amerina e delle Forre, dell’associazione Isde, del Comitato Non ce la beviamo e dell’associazione Viterbo insieme, che si sono mobilitati per sensibilizzare la popolazione riguardo ai potenziali rischi legati alla costruzione di un deposito di scorie nucleari. La formazione di un comitato locale, denominato “No scorie Viterbo“, è stata annunciata alla conclusione dell’incontro. Questo comitato ha lo scopo di unire le forze contro le decisioni che potrebbero danneggiare la salute e l’ambiente.

Le associazioni coinvolte hanno esposto argomenti solidi a favore di una gestione sostenibile e rispettosa del territorio. La questione non è solo tecnica, ma coinvolge profondamente il futuro economico e sanitario della provincia. La mobilitazione dei cittadini è vista come un modo per rimanere informati riguardo ai processi decisionali e per esercitare pressione sulle autorità competenti.

Riflessioni sul futuro della provincia

La sindaca Frontini ha infine esposto una visione chiara per il futuro di Viterbo, enfatizzando l’importanza dell’agricoltura e del turismo come motori di sviluppo economico. Secondo la sindaca, la provincia deve concentrarsi su strategie intrinsecamente sostenibili per garantire il benessere della comunità e la preservazione del patrimonio naturale. La dichiarazione della sindaca è stata accolta con favore dai cittadini presenti, che continuano a mostrarsi uniti nell’opposizione all’idea di un deposito di scorie nella loro regione.

Questo incontro ha messo in evidenza non solo le preoccupazioni relative alla gestione delle scorie nucleari, ma anche il forte legame che unisce la comunità locale alla propria terra. Le future decisioni riguardanti la provincia di Viterbo dovranno tener conto delle sentenze e dei desideri dei suoi abitanti, in un contesto dove la salute e l’ambiente devono rimanere prioritari.

La mobilitazione pubblica attuale potrebbe rappresentare un segnale importante per le autorità, che dovranno valutare con attenzione le implicazioni delle loro scelte in questa delicata fase. La storia della provincia di Viterbo, insieme alle sue tradizioni e particolarità, merita protezione e attenzione nelle delicate scelte legate allo sviluppo e all’ambiente.

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