Yaoundé: mostra "Planting Peace" alla Nunziatura Apostolica per coltivare un futuro di pace

Yaoundé: mostra “Planting Peace” alla Nunziatura Apostolica per coltivare un futuro di pace

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Yaoundé: mostra "Planting Peace" alla Nunziatura Apostolica per coltivare un futuro di pace - Gaeta.it

La Nunziatura Apostolica a Yaoundé, nel cuore del Camerun, si trasforma in un luogo di riflessione e speranza grazie alla mostra fotografica “Planting Peace“. Curata dalla visual storyteller Emily Pinna, l’esposizione mira a valorizzare la ricerca di armonia e coesione sociale da parte delle comunità locali, in particolare quelle educative supportate dai padri Scolopi. Attraverso potenti immagini, la mostra intende mettere in luce l’importanza dell’educazione alla pace e il ruolo cruciale delle scuole nel fornire un ambiente sicuro per i bambini, specialmente quelli provenienti da contesti di conflitto.

L’importanza della mostra fotografica “Planting Peace”

Inaugurata il 13 luglio scorso, la mostra “Planting Peace” rappresenta un’iniziativa unica all’interno delle pareti della Nunziatura Apostolica, uno spazio considerato tradizionalmente come un punto di incontro tra diverse culture e fedi. Emily Pinna, che vive a Yaoundé e collabora con prestigiose organizzazioni tra cui le Nazioni Unite, ha selezionato immagini che esprimono il lavoro dei padri Scolopi nel promuovere l’educazione come strumento per costruire relazioni pacifiche tra le varie etnie e religioni della regione. “La nostra missione è seminare i semi della pace e della comprensione”, afferma Pinna, mettendo in risalto il valore educativo e sociale delle scuole gestite dai Scolopi.

Alle scuole partecipanti al progetto sono stati organizzati workshop, con attività focalizzate sullo sviluppo di competenze socio-emotive e sull’importanza del dialogo intercomunale. L’operato dei padri Scolopi diventa, quindi, un esempio di come l’educazione possa fungere da catalizzatore per il cambiamento sociale, incoraggiando i bambini non solo a sognare un futuro di pace, ma anche a impegnarsi attivamente per realizzarlo.

Il ruolo della Nunziatura Apostolica

La scelta della Nunziatura come sede della mostra non è casuale. Monsignor Josè A. Bettencourt, nunzio in Camerun e Guinea Equatoriale, ha espresso l’intento di rendere la Nunziatura un “ponte” per la comunità, dove si possa discutere e promuovere la pace. Come luogo di accoglienza, la Nunziatura si propone di unire diversi gruppi religiosi e comunitari, creando spazi di dialogo e cooperazione. “È fondamentale per noi essere un punto d’incontro per cattolici, musulmani e protestanti,” sottolinea Bettencourt.

Emily Pinna aggiunge che la Chiesa assume una posizione di neutralità in questo contesto di conflitto, permettendo così di portare avanti un messaggio universale di pace che è più attuale che mai. Questa missione di servizio si traduce in un luogo dove si possono costruire relazioni tra diverse componenti della società, e la mostra si inserisce perfettamente in questo quadro di dialogo e riconciliazione.

Il contributo dei padri Scolopi

Nel Camerun, la missione educativa dei padri Scolopi si distingue per il forte impegno verso l’inclusione e la tutela dei bambini vulnerabili, in particolare quelli che provengono da aree colpite da violenza e conflitti. Le scuole Scolopi non sono soltanto istituti di apprendimento, ma sono vere e proprie “case di pace“, dove i bambini possono trovare un ambiente di sicurezza e protezione. La curatrice Emily Pinna ha lavorato a stretto contatto con queste istituzioni per documentare il loro operato e riportare alla luce storie di resilienza e speranza.

Le fotografie esposte raccontano delle iniziative intraprese dai padri Scolopi nelle loro scuole. I bambini non solo apprendono nozioni accademiche, ma vengono anche educati ai valori della pace, della solidarietà e del rispetto reciproco. “L’azione educativa dei Scolopi – racconta Pinna – è un pilastro fondamentale per costruire una cultura della pace nei cuori dei giovani. Le immagini stabiliscono un collegamento emotivo tra chi osserva e i protagonisti delle storie raccontate, incentivando l’impegno per un futuro migliore.”

La “Pianta della Pace” come simbolo di speranza

Uno degli elementi distintivi della campagna “Planting Peace” è la creazione del logo con il ramo dell’albero della pace, che rappresenta il desiderio collettivo di riconciliazione. Pinna sottolinea l’importanza sia culturale che simbolica della Pianta della Pace, una specie locale che incarna il messaggio di unità e comprensione reciproca. “Piantare o mostrare la Pianta della Pace significa affermare la propria volontà di vivere in armonia,” afferma Pinna, evidenziando come questo gesto possa contribuire a costruire comunità più coese e solidali.

La mostra si propone, quindi, di sensibilizzare il pubblico su temi vitali come la pace e la riconciliazione, invitando ogni visitatore a riflettere sul significato di questi concetti nel contesto attuale. Le immagini delle scuole, insieme alle parole dei bambini che esprimono le loro speranze e paure riguardo alla guerra e alla pace, toccano le anime dei visitatori, spingendoli a pensare al futuro delle nuove generazioni e a impegnarsi per un mondo migliore.

L’urgente bisogno di azione per le giovani generazioni

La mostra “Planting Peace” non è soltanto un’esperienza visiva, ma anche un forte appello all’azione. Pinna mette in evidenza la criticità della situazione in cui si trovano molti di questi bambini, spesso privati del diritto all’istruzione e costretti a crescere in ambienti segnati dalla violenza. “Se non interveniamo per garantire loro un futuro, il rischio è quello di far crescere una generazione perduta, piena di risentimenti e senza un orizzonte di speranza,” conclude Pinna.

Questa esposizione, pertanto, rappresenta un’opportunità unica di riflessione per aiutarci a comprendere il valore della pace non solo come assenza di conflitto, ma come un processo attivo di costruzione e promozione di relazioni positive tra le comunità. Logicamente, vi è la necessità di unire gli sforzi di tutti, dal governo alle organizzazioni non governative, fino ai singoli cittadini, per garantire un futuro di pace e prosperità per i bambini del Camerun e per le generazioni a venire.

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