Zelensky esprime gratitudine a Parolin per il sostegno alla pace e al ritorno dei minori ucraini

Zelensky esprime gratitudine a Parolin per il sostegno alla pace e al ritorno dei minori ucraini

Zelensky discute con il cardinale Parolin su salute del Papa, supporto all’Ucraina e recupero dei bambini deportati dalla Russia, in un momento cruciale per la pace e gli scambi di prigionieri.
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Zelensky esprime gratitudine a Parolin per il sostegno alla pace e al ritorno dei minori ucraini - Gaeta.it

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente comunicato attraverso un post su X di aver avuto una conversazione telefonica con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. La discussione ha toccato vari temi, tra cui la salute del Papa, il supporto morale alla popolazione ucraina e gli sforzi per recuperare i bambini ucraini deportati illegalmente dalla Russia. Questo scambio avviene in un momento cruciale, a pochi giorni di distanza dall’intesa raggiunta tra Ucraina e Stati Uniti per un cessate il fuoco di 30 giorni.

Il colloquio con Parolin

Zelensky ha confermato il dialogo con Parolin tramite il suo account sui social media, elogiando l’impegno della Santa Sede per il popolo ucraino. È stato riportato che ha espresso il desiderio di una pronta guarigione per Papa Francesco, sottolineando l’importanza delle preghiere e del sostegno morale fornito al suo paese. Il presidente ha anche evidenziato il contributo di Parolin nel facilitare il ritorno dei bambini ucraini deportati, un argomento di significativa importanza per l’Ucraina.

La conversazione è stata poi confermata anche da Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, durante un briefing quotidiano. Zelensky ha condiviso che un elenco di prigionieri ucraini detenuti in Russia è stato trasmesso alla Santa Sede e ha manifestato la speranza di ottenere sostegno per la loro liberazione. Secondo il presidente, l’apertura a uno scambio di prigionieri e a un cessate il fuoco prolungato rappresenterebbero importantissimi passi verso una pace duratura. Ha enfatizzato che la nazione è pronta a progredire in questa direzione, motivata dall’anelito alla pace da parte della popolazione.

La questione dei minori e dei prigionieri

Zelensky ha espresso più volte il suo apprezzamento per l’assistenza della Santa Sede, specialmente per quanto riguarda il recupero dei minori ucraini che sono stati forzatamente trasferiti in Russia. Più di 19.000 bambini sarebbero stati coinvolti in queste operazioni, e il presidente ha sottolineato la necessità di un intervento diplomatico per affrontare questa situazione critica. Durante incontri precedenti, sia in Vaticano che a margine di altri eventi, Zelensky ha sempre fatto appello alla cooperazione della Santa Sede in merito a queste delicate questioni.

A testimonianza dell’impegno continuativo della Santa Sede, c’è stato il dialogo tra Zelensky e il Papa nel 2023, così come gli incontri successivi avvenuti in diverse occasioni. La continua attenzione nei confronti dei minori e degli scambi di prigionieri manifesta una strategia diplomatica mirata a risolvere le difficoltà legate alla guerra.

L’impegno del cardinale Zuppi e il suo impatto

Nel 2024, Zelensky ha anche lodato la missione del cardinale Matteo Maria Zuppi, il quale ha svolto un ruolo significativo nell’attenuare le tensioni attorno al conflitto in Ucraina. Questo impegno ha portato Zuppi a visitare diverse nazioni, tra cui Russia e Stati Uniti, per creare contatti tra le parti coinvolte e facilitare dialoghi utili. Zelensky ha specificato che gli sforzi portati avanti dal cardinale sono stati cruciali nel promuovere il rientro di due religiosi arrestati nel 2022, esemplificando l’impatto positivo della diplomazia vaticana.

L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, ha confermato che la missione di Zuppi ha generato un nuovo meccanismo per favorire gli scambi di prigionieri e il rimpatrio dei bambini. Durante una recente conferenza, Gallagher ha specificato che la liberazione di tutti i prigionieri e deportati è una delle priorità chiave, in linea con gli obiettivi stabiliti nella proposta di pace formulata da Zelensky.

L’attenzione della Santa Sede nell’assistere e facilitare i dialoghi tra Ucraina e Russia è stata esemplificata dal ruolo dei nunzi apostolici. Questi rappresentanti ecclesiastici sono stati attivi nel promuovere il dialogo e nel coordinare gli sforzi umanitari. L’intervento delle istituzioni cattoliche, pronte ad accogliere le famiglie con i minori rimpatriati, dimostra come la diplomazia religiosa possa fungere da ponte nel superare il conflitto.

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