Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condiviso un pensiero profondo a ridosso delle celebrazioni pasquali, evidenziando la sofferenza del popolo e la speranza di una pace duratura. Il suo messaggio sottolinea la forza della fede e l’unità delle diverse confessioni cristiane del Paese, tutte convocate in una preghiera comune contro la guerra e per un futuro migliore.
il significato della sofferenza e della resurrezione nella prospettiva di zelensky
Zelensky parte da un’immagine potente: il male può prevalere per un momento, ma alla fine sarà sconfitto dalla vita. Riferendosi alla storia di Cristo, afferma come la sofferenza, la morte e la resurrezione rappresentino una verità definitiva, quella per cui nessun male può durare per sempre. Per il presidente ucraino, questo spiega anche la situazione attuale del suo Paese, in lotta contro le difficoltà e i conflitti che hanno segnato oltre mille giorni di guerra. La Pasqua diventa così il simbolo della speranza che il dolore lascerà spazio a un futuro di pace, e che la vita – rappresentata dalla resurrezione – trionferà sul male. L’uso di questo richiamo spirituale mira a rafforzare la determinazione del popolo ucraino ma anche a lanciare un messaggio di fiducia al mondo.
una promessa tangibile
La sofferenza di Cristo sul Calvario e il Suo ritorno alla vita dopo la morte sono un’immagine forte che Zelensky utilizza per rendere tangibile una promessa che esiste anche per l’Ucraina: la fine della guerra e la vittoria della pace. Le parole pronunciate non si limitano a un discorso religioso, ma si intrecciano con la realtà concreta di un popolo diviso dalla brutalità del conflitto, ma unito da un desiderio profondo di serenità e riconquista della propria libertà.
la coesione delle comunità cristiane al centro della giornata di pasqua
Il presidente sottolinea un elemento che non va sottovalutato in questi giorni difficili: la coincidenza nelle date di celebrazione delle diverse confessioni cristiane presenti in Ucraina. Per la prima volta da molto tempo, ortodossi, greco-cattolici, cattolici e altre comunità hanno potuto festeggiare insieme la Pasqua, segno di un tessuto sociale che resiste anche al traumatico contesto bellico. Zelensky definisce questo momento “unione” e invita a lottare “insieme” per il futuro del Paese.
unione come responsabilità collettiva
L’aspetto pratico di questa unità si concretizza nel condividere simboli e rituali, ma anche nella responsabilità collettiva verso un obiettivo comune: la salvezza e la ricostruzione. Il presidente infatti rivolge un invito a mantenere saldo questo spirito di fratellanza religiosa. La Pasqua quindi non è solo una festa spirituale, ma anche un’occasione per ribadire relazioni sociali e politiche che si fondano su valori condivisi.
Questa unità rappresenta inoltre un messaggio per l’esterno: l’Ucraina desidera mostrare al mondo la sua coesione interna, la sua volontà di non cedere di fronte alle divisioni, molteplici o imposte. La festa liturgica del 2025 si carica quindi di un carico simbolico che trascende il rito, diventando anche un modo per riaffermare la propria sovranità e la propria identità.
l’appello diretto alla pace e alla fine del conflitto
Non manca nel discorso di Zelensky un appello esplicito e ripetuto alla cessazione della violenza. Il presidente si rivolge direttamente a Dio e allo stesso tempo a chi è coinvolto nel conflitto, auspicando che venga messa fine all’“ora del male” per fare spazio a un “giorno di vita” e di pace.
un desiderio di futuro stabile
La ripetizione di questa immagine del “giorno che dura da secoli” indica una continuità storica, un desiderio di tornare a un tempo in cui la violenza non condiziona l’esistenza e dove è possibile sedersi “a un’unica tavola”. L’enfasi sulla pace non si limita a un auspicio di breve termine ma si proietta verso un orizzonte duraturo, un equilibrio stabile in cui la vita sociale, politica e culturale di tutto l’Ucraina possa rifiorire.
Zelensky conclude con la formula “Cristo è risorto! È risorto davvero!”, un’espressione che oltre al significato religioso rafforza l’idea di risveglio e rinascita. Le sue parole si caricano di un senso di urgenza e contemporaneamente di speranza, temi che attraversano tutta la narrazione della sua visione attuale e futura. Il messaggio, diffuso tramite Telegram proprio il giorno della Pasqua, raggiunge molti cittadini ucraini e oltre, trasformandosi in un richiamo a non cedere allo scoraggiamento e a immaginare invece un futuro di pace possibile.