Zerocalcare: un fumettista tra polemiche e impegni sociali al Libri Come di Roma

Zerocalcare: un fumettista tra polemiche e impegni sociali al Libri Come di Roma

Zerocalcare, protagonista al festival “Libri Come”, riflette su polemiche sociali, impegno per la pace e il ruolo dei social media, invitando a una maggiore coerenza nelle lotte contemporanee.
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Zerocalcare: un fumettista tra polemiche e impegni sociali al Libri Come di Roma - Gaeta.it

L’Auditorium Parco della Musica di Roma ha ospitato la prima serata del festival “Libri Come”, con Zerocalcare protagonista di un dialogo intenso e personale con Luca Sofri. Nel suo intervento, il noto fumettista ha affrontato temi che spaziano dalle difficoltà nel trovare un linguaggio comune alle questioni di pace e alle sue esperienze nel panorama culturale attuale.

La solitudine delle polemiche

Zerocalcare ha aperto la sua riflessione parlando della frustrazione che prova nel trovarsi immerso in un clima di polemiche incessanti. “Sto cercando di diradare gli impegni perché mi sono rotto di stare in mezzo a un milione di polemiche e di vivermele in maniera molto sola”, ha dichiarato con un tono di rassegnazione. Secondo il fumettista, la società si aspetta sempre una posizione netta, e spesso questo può risultare oppressivo.

Il suo vissuto, caratterizzato dalla frequentazione di persone più grandi, ha influenzato la sua percezione del mondo circostante. A 40 anni, Zerocalcare ha espresso la difficoltà nel cercare punti di contatto e condivisione nelle discussioni pubbliche. “L’aspetto ecologico, per esempio, non fa parte del mio bagaglio”, ha riconosciuto, sottolineando un certo distacco dal dibattito contemporaneo.

Impegno e riflessioni sulla pace

Riguardo all’impegno sociale pacifista, Zerocalcare ha avvertito la complessità della questione. “Non vengo da una formazione pacifista pura, non violenta”, ha detto, mettendo in evidenza il suo rifiuto della retorica bellica. “Mi fa schifo la retorica belligerante”, ha affermato, manifestando una consapevolezza critica sul momento attuale e sui personaggi politici coinvolti.

Riflettendo sulla figura della premier Giorgia Meloni, il fumettista ha messo in discussione l’idea di Europa che si sta attualmente proponendo. La sua preoccupazione è rivolta alla mancanza di un immaginario comune: “Se non ripartiamo da quella prospettiva, quello che ci rimane è fare il tifo per uno o l’altro”, ha risposto, esprimendo il timore che si stia perdendo di vista una visione più ampia.

Social media e la necessità di esporsi meno

Zerocalcare ha affrontato infine la questione dei social media, definendoli “una merda” e denunciando il loro impatto negativo sulla società. Ha espresso il desiderio di disintossicarsi da questo mondo, cercando un modo per vivere e raccontare senza la pressione di dover continuamente partecipare a eventi e incontri pubblici. “Ho voglia di raccontare delle cose, ma vorrei capire come si può fare senza il carrozzone di presentazioni”, ha confidato, rivelando le sue indecisioni riguardo al suo ruolo nel panorama della comunicazione odierna.

Cerchiamo di capire, quindi, se l’artista avverte il timore di parlare solo a un pubblico di “convertiti”. Ha affermato che, sebbene molti lettori siano giovani, il suo obiettivo è fornire strumenti di riflessione utili. “Cerco di sistematizzare una questione e di dare strumenti per argomentare”, ha evidenziato, manifestando la volontà di contribuire a dibattiti significativi.

L’importanza della coerenza nelle lotte sociali

Infine, Zerocalcare ha parlato della responsabilità verso le generazioni future e del ruolo che le attuali possono avere nel creare cambiamenti consistenti. Ha espresso la sua volontà di agire in maniera concreta, evitando approcci mitomani. “Se non ho nulla da indicare sto zitto”, ha affermato, rompendo con la tradizione di chi si lancia in proclami senza sostanza.

Questa rassegna del pensiero di Zerocalcare evidenzia la sua complessità come artista e attivista. La serata al Libri Come ha offerto uno spaccato di una realtà costellata di sfide e ambiguità, in cui il fumettista cerca di orientarsi mentre invita il pubblico a riflettere su questioni di grande attualità.

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