Zweigstelle Capitain VI: due mostre a Napoli che intrecciano arte e riflessione sociale

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Zweigstelle Capitain VI: due mostre a Napoli che intrecciano arte e riflessione sociale - Fonte: Ansa | Gaeta.it

La città di Napoli si prepara a ospitare dal 15 novembre una nuova edizione del progetto Zweigstelle Capitain VI, promosso dalla Galerie Gisela Capitain. Presso Palazzo Degas, gli spazi di CASA, Centro delle Arti della Scena e dell'Audiovisivo, verranno presentate due mostre personali: "Il Tempo" dell'artista Barbara Bloom e "Anime Perdute" di Joe Bradley e Tobias Pils. Questo evento rappresenta non solo una vetrina artistica, ma anche un'opportunità per incentivare il dialogo e la condivisione di idee all'interno della scena culturale locale di Napoli.

La genesi di **Zweigstelle Capitain

Zweigstelle Capitain è un progetto che ha preso avvio nel 2022, concepito come una piattaforma d'arte flessibile e itinerante. Il suo obiettivo è di offrire agli artisti uno spazio per l'espressione e la riflessione, creando un luogo di incontro tra creatori e pubblico. In queste edizioni, il progetto si rivolge a una vasta gamma di attori della cultura, quali curatori, musicisti, filosofi e collezionisti, fungendo da punto di intersezione tra l'arte e la comunità. Palazzo Degas, che ospita queste mostre, diventa così un palcoscenico dove le idee si confrontano e si sviluppano, facendo emergere la realtà artistica contemporanea di Napoli.

Con questa nuova edizione, Zweigstelle Capitain VI intende approfondire le dinamiche di interazione tra gli artisti e il contesto locale, dando vita a un dialogo che arricchisce entrambi gli aspetti. L'illuminazione di questo scambio culturale si avrà domani pomeriggio, alle 17:00, con una conversazione tra l’artista Barbara Bloom e il duo Joe Bradley e Tobias Pils, un incontro che promette di svelare le motivazioni e le esperienze dietro le loro opere.

Il Tempo di Barbara Bloom

Barbara Bloom, artista originaria di Los Angeles, porta al Palazzo Degas una serie di opere inedite che fanno parte della sua lunga ricerca artistica avviata nel 2015, denominata The Weather. La mostra "Il Tempo" si distingue per l'uso innovativo dei tappeti, collocati a varie altezze, tutti caratterizzati da sfumature di grigio verde-acqua. Su di essi sono stampati testi in braille con pattern di punti in rilievo, offrendo una riflessione profonda sia sull’accessibilità dell’arte che sul concetto di tempo.

Bloom invita il visitatore a percepire l’opera non solo visivamente ma anche emotivamente, attraverso una lettura simbolica. Ogni tappeto, evocando nuance del cielo e delle nuvole, porta con sé una descrizione climatica che risuona con l'esperienza umana condivisa. Attraverso questa scelta, l’artista pone in risalto la dilatazione del tempo e la fragilità della percezione. Infatti, la fruibilità dei testi in braille invita a una riflessione sulla soggettività della visione: una persona non vedente è esclusa dalla realtà visiva descritta, mentre una persona vedente può non comprendere appieno il significato del braille.

Questa installazione si propone così come un dialogo aperto alle differenze, dove l'arte diventa uno strumento di comunicazione interpersonale che supera le barriere sensoriali.

Anime Perdute di Joe Bradley e Tobias Pils

La mostra "Anime Perdute" è il frutto della collaborazione tra Joe Bradley, artista americano, e Tobias Pils, artista austriaco. In questa esposizione, gli artisti presentano una collezione di opere che consistono in disegni realizzati insieme e dipinti creati individualmente. I rispettivi lavori si intrecciano in un continuo gioco di opposizioni e armonie, esprimendo un dialogo costante tra le diverse visioni artistiche.

Tra i pezzi esposti troviamo due opere di Joe Bradley e un trittico di Tobias Pils, entrambe unite da un approccio collettivo che celebra la spontaneità e l’imperfezione. I disegni sono non solo il frutto di un’unione di stili, ma anche la manifestazione di emozioni e di pensieri intrapresi insieme, superando i confini delle singole identità creative. La sfida della creazione artistica condivisa si traduce in opere d'arte che richiamano a una ricerca continua e a un'espressività che davvero può parlare al pubblico.

Le opere esposte, intrise di un dinamismo palpabile, dialogano con il contesto storico di Palazzo Degas, che risale al XVIII secolo. Questo legame permette una riflessione sul patrimonio artistico e sulla vitalità dell’arte contemporanea, sottolineando l'importanza del confronto tra passato e presente.

CASA - Centro delle Arti della Scena e dell’Audiovisivo

Il Centro delle Arti della Scena e dell'Audiovisivo, meglio conosciuto come CASA, è una realtà culturale che ha rinnovato il suo impegno per la promozione dell'arte a Napoli. Fondato da Roberto Roberto e Ludovica Tinghi, CASA si trova all’interno di Palazzo Degas e ha visto una significativa rinascita nel 2021, riportando il palazzo al suo antico splendore settecentesco. Questo spazio non è solo una galleria, ma un luogo dedicato alla creatività, alla formazione e alla sperimentazione artistica.

Attraverso la programmazione di eventi, mostre e attività collaterali, CASA si propone di essere una fucina di idee e di dialogo, un punto di riferimento per artisti e appassionati. La scelta di ospitare il progetto Zweigstelle Capitain VI sottolinea ulteriormente l’impegno di CASA nell’integrare l'arte contemporanea con la cultura locale, ponendo attenzione alla formazione di connessioni tra la comunità e le nuove pratiche artistiche.

In questo contesto, le mostre presentate offrono una rinfrescante opportunità per esplorare le complessità del dialogo culturale e per riflettere su tematiche attuali attraverso le opere di artisti provenienti da esperienze diverse. L’arte, in questo senso, diventa strumento di confronto e opportunità di crescita collettiva.

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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