Aumento del food waste in Italia: nel 2024 si gettano 683 grammi di cibo a testa ogni settimana

Aumento Del Food Waste In Ital Aumento Del Food Waste In Ital
Aumento del food waste in Italia: nel 2024 si gettano 683 grammi di cibo a testa ogni settimana - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

L'aumento dello spreco alimentare nelle case italiane rappresenta una questione di crescente preoccupazione. Secondo il Rapporto Internazionale Waste Watcher 2024, presentato oggi a Roma, lo spreco di prodotti alimentari in Italia è cresciuto del 45,6% rispetto all'anno precedente, con una media di 683,3 grammi di cibo gettati ogni settimana per persona. Questo studio, promosso dall'Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero e realizzato con la collaborazione dell'Università di Bologna e Ipsos, mette in luce non solo i dati allarmanti sullo spreco alimentare, ma anche le problematiche legate alla gestione della filiera alimentare e alla qualità dei prodotti.

La dieta mediterranea e gli alimenti più sprecati

L'analisi ha rivelato che gli alimenti più frequentemente gettati nel bidone della spazzatura appartengono alla tradizionale DIETA MEDITERRANEA. In cima alla lista ci sono la frutta fresca , le verdure , il pane fresco , le insalate e tuberi come le cipolle e l'aglio . Questi dati non solo sottolineano un problema di sfruttamento e consumo di prodotti locali, ma anche una cattiva gestione domestica degli alimenti, con ripercussioni dirette sulla sostenibilità ambientale e sull'economia delle famiglie italiane.

La predominanza di questi alimenti sprecati ci porta a riflettere sull’importanza della loro conservazione e la pianificazione dei pasti. I dati mostrano che il 42% degli italiani ha dichiarato di dover buttare frutta e verdura a causa della loro rapida deteriorazione, mentre il 37% ha affermato di scartare cibi perché già avariati al momento dell'acquisto. Questi fattori rivelano una difficoltà da parte dei consumatori nel gestire in modo adeguato gli alimenti e nel riconoscere le reali condizioni di freschezza e qualità dei prodotti sul mercato.

Le ragioni dello spreco alimentare

Le cause dell'aumento del food waste in Italia sono molteplici e meritano un attento esame. Una principale è la scarsa gestione della spesa familiare, che porta con sé anche gravi sprechi economici. Secondo il Rapporto, la qualità dei prodotti alimentari acquistati è diminuita, specialmente tra le fasce di popolazione a reddito più basso. Questa questione è emblematicamente evidenziata dai risultati emersi dallo studio, dove oltre un terzo degli italiani ha riconosciuto di dimenticare gli alimenti conservati nel frigorifero e nella dispensa, permettendo così il loro deterioramento inevitabile.

In aggiunta, solo il 23% della popolazione sembra impegnarsi attivamente nella programmazione dei pasti settimanali, un’azione cruciale per prevenire lo spreco alimentare. Il dato più preoccupante riguarda l’incapacità del 75% degli italiani di reinventare gli avanzi in modo creativo, il che porta a una continua produzione di rifiuti alimentari. Andrea Segrè, direttore scientifico di Waste Watcher International, ha sottolineato l'importanza di una maggiore consapevolezza e educazione alimentare, affermando che è necessario intervento istituzionale per migliorare le pratiche di acquisto e conservazione.

La situazione geografica dello spreco in Italia

Analizzando il fenomeno dello spreco alimentare su base territoriale, emerge che le aree del SUD e del CENTRO ITALIA mostrano tassi di spreco superiori alla media nazionale, con rispettivamente 747 g e 744 g di cibo gettato a testa ogni settimana. Al contrario, il NORD Italia si dimostra più virtuoso con un livello di spreco di 606,9 g pro capite, riflettendo differenze significative nel comportamento dei consumatori e nella gestione delle risorse alimentari.

Queste variazioni geografiche sono indicative di modalità diverse di approccio all'acquisto, conservazione e consumo alimentare. Diversi progetti e iniziative locali potrebbero essere implementati per sensibilizzare i cittadini su pratiche più sostenibili e responsabili, mirate a ridurre gli sprechi. Le differenze nei livelli di spreco alimentare evidenziano la necessità di un intervento mirato, che possa considerare le peculiarità culturali e sociali di ciascuna area.

Strategie per ridurre il food waste

Nonostante i dati allarmanti, gli italiani mostrano un forte interesse a mettere in atto strategie di contrasto allo spreco alimentare. L'87% della popolazione è disposto a congelare gli alimenti e l'86% è aperto a utilizzare gli alimenti prossimi alla scadenza, purché siano ancora buoni. Questi dati evidenziano un potenziale significativo per l'adozione di comportamenti antispreco, sebbene la disponibilità a donare cibo cucinato in eccesso o a comprare in grosse quantità per la congelazione risulti inferiore.

Le statistiche suggeriscono che il 63% degli italiani sarebbe disposto a donare cibo avanzato, e il 62% a surgelare grandi quantità per evitare lo spreco. Tuttavia, solo il 29% si impegna a conservare gli avanzi seguendo ricette creative. È evidente che la mancanza di una rete adeguata e le difficoltà pratiche limitano l'adozione di queste strategie, evidenziando la necessità di un'educazione alimentare mirata e di una maggiore sensibilizzazione da parte delle istituzioni e delle associazioni del settore.

Questa situazione ha portato a un appello per misure di supporto, come la semplificazione delle pratiche burocratiche per la donazione di cibo e l'introduzione di programmi educativi che promuovano il recupero degli alimenti avanzati. L'impegno collettivo è necessario per affrontare una crescita inaccettabile dello spreco alimentare e migliorare la qualità della vita attraverso pratiche più sostenibili.

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 da Sara Gatti

Google News Subscription Box
Seguici su Google News
Resta aggiornato con le ultime notizie 📰
Seguici ora!
Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *