60enne di Cerveteri minaccia ex convivente e tenta di riprendere il fucile del padre

Un episodio di violenza a Cerveteri coinvolge una donna minacciata dal suo ex compagno armato di fucile. La polizia interviene, sequestra l’arma e arresta l’uomo, evidenziando i rischi della violenza domestica.
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60enne di Cerveteri minaccia ex convivente e tenta di riprendere il fucile del padre - Gaeta.it

Sabato 5 ottobre, un grave episodio di violenza ha avuto luogo a Cerveteri, dove una donna di 37 anni ha allertato le autorità dopo aver subito minacce dal suo ex compagno. L’uomo, 60 anni, aveva a sua disposizione un fucile appartenuto al padre defunto, creando un clima di paura e tensione. Gli agenti di polizia, prontamente intervenuti, sono riusciti a fermare la situazione e a garantire la sicurezza della vittima.

Liti e paura nella relazione

La vicenda ha avuto inizio in un contesto di conflitto tra la donna e il suo ex convivente. Dopo un’accesa lite, il 60enne era stato espulso dall’abitazione dalla compagna, che aveva finalmente trovato il coraggio di mettere fine a una relazione caratterizzata da minacce e intimidazioni. Tuttavia, la situazione si è rapidamente aggravata quando la donna è venuta a conoscenza della presenza di un fucile in casa, arma che apparteneva al defunto padre dell’uomo.

L’arma ha suscitato tanta preoccupazione e inquietudine in lei, rendendo evidente il potenziale pericolo rappresentato dal 60enne. Infatti, quando la donna ha deciso di contattare la polizia, lo ha fatto in preda alla paura e all’ansia, riunendo il coraggio per denunciare la situazione e proteggere se stessa. Comportamenti violenti e possessivi, purtroppo, sono spesso sottovalutati, ma in questo caso il timore di violenza fisica ha costretto la vittima a chiederne l’intervento.

L’intrusione e l’intervento della polizia

Dopo il litigio e l’escursione dall’abitazione, l’uomo ha deciso di rientrare prepotentemente. In un gesto di disobbedienza e determinazione, ha forzato una finestra, riuscendo a entrare in casa dalla quale era stato cacciato. Questo tentativo di intrusione ha portato a un nuovo scontro tra i due, durante il quale l’ex convivente si è accorta della sua presenza e ha avvertito un immediato senso di minaccia.

Dinanzi a tale situazione, la sindrome di impotenza tipica delle vittime di violenza domestica ha costretto la donna a reagire. La sua immediata reazione è stata quella di contattare la polizia, temendo per la propria incolumità. L’intervento tempestivo degli agenti del Commissariato di Ladispoli, guidati dal Dr. Fabio De Angelis, si è rivelato cruciale. Gli agenti hanno avviato un’operazione mirata per rintracciare il 60enne, che nel frattempo si era rifugiato in un camper.

Ritrovamento dell’arma e conseguenze legali

Gli agenti, grazie a un’accurata perquisizione, sono riusciti a rintracciare l’uomo e a mettere in sicurezza la situazione. Durante le operazioni, sono stati trovati e sequestrati sia il fucile che un ingente numero di cartucce. Questo ritrovamento ha confermato i seri rischi associati alla violenza domestica, evidenziando le implicazioni legali e di sicurezza per le vittime.

Di fronte ai fatti accertati, il 60enne è stato deferito all’Autorità Giudiziaria. La sua condotta non solo ha messo in pericolo la vita della sua ex compagna, ma ha anche violato leggi fondamentali riguardanti il possesso e l’utilizzo di armi da fuoco. La colpevolezza dell’uomo potrà essere messa in discussione nel prossimo processo, ma nel frattempo la vicenda riporta in luce la necessità di proteggere le vittime di violenza domestica e l’importanza di un intervento rapido e efficace da parte delle forze dell’ordine.

Ultimo aggiornamento il 7 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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