Accuse di circonvenzione d’incapace a Torino: la truffa di una presunta setta esoterica

Un uomo nigeriano è accusato di circonvenzione d’incapace per aver manipolato una donna vulnerabile durante il lockdown, sfruttando la sua fragilità emotiva e richiedendo ingenti somme di denaro.
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Accuse di circonvenzione d'incapace a Torino: la truffa di una presunta setta esoterica - Gaeta.it

In un recente processo che ha avuto luogo a Torino, si è svelata una storia intricata di manipolazione psicologica e inganni economici. Un uomo di origine nigeriana è accusato di circonvenzione d’incapace dopo aver raggirato una donna, sfruttando la sua vulnerabilità emotiva. La vicenda, che ha preso avvio durante il periodo di isolamento pandemico, mette in luce i pericoli delle manipolazioni psicologiche in un contesto già fragile.

La storia di una donna vulnerabile

La vicenda ha avuto inizio durante il periodo critico di lockdown, quando numerose persone si sono trovate a dover affrontare la solitudine e l’isolamento. Protagonista di questo dramma è una quarantenne di origini umbra, residente allora a Orvieto e affetta da un disturbo bipolare. In un momento di fragilità, un trentaduenne nigeriano riesce a contattarla, facendole credere di poterla guidare verso un migliore benessere interiore.

Il “maestro”, come ha iniziato a farsi chiamare, presenta alla donna un percorso esoterico denominato “cammino di luce”. Facendo leva sulle sue vulnerabilità e sul bisogno di un significato, il truffatore promette un’opportunità di serenità e felicità, ma a un certo prezzo. Per unirsi a questa cerchia ristretta degli “illuminati”, la donna deve comprare una serie di amuleti e strumenti esoterici, ritenuti indispensabili per il rito di iniziazione.

Le richieste di denaro e i bonifici

Una volta conquistata la fiducia della donna, il “maestro” inizia a fare richieste di denaro. Le spiega che le somme richieste sono necessarie per coprire i costi associati ai rituali e agli oggetti magici promessi. Questo meccanismo di manipolazione è ben orchestrato; inizia con piccole somme e cresce fino a diventare un vero e proprio salasso. La donna, credendo nella validità del percorso, esegue un primo bonifico di ben 24.100 euro su un conto controllato dal trentaduenne. Questa somma viene spesa rapidamente, rendendo difficile il recupero da parte della vittima.

Nonostante le prime avvisaglie di sospetto, la donna continua a inviare denaro, spinta dalla falsa speranza di essere finalmente parte di una comunità rispetto alla solitudine. Le richieste del “maestro” non si arrestano e la donna si ritrova a trasferire segretamente ulteriori somme fino a 15 mila euro. Una situazione che, per la donna, diventa sempre più insostenibile.

Riflessioni sulla manipolazione psicologica

Con il passare del tempo e l’inizio di una terapia, la donna comincia a mettere in discussione le promesse del “maestro”. Supportata dalla propria famiglia e da professionisti, cessa di avere rapporti con l’uomo e presenta denuncia. Il trentaduenne, difeso dall’avvocata Maria Vittoria Prudenza, è ora accusato di circonvenzione d’incapace nel corso di un’udienza preliminare a Torino.

La situazione ha sollevato interrogativi su quanto possa essere sottile la linea tra aiuto reale e manipolazione, specialmente in contesti di fragilità. La vicenda di questa donna mette in evidenza i rischi insiti nell’interazione online, dove le persone più vulnerabili possono facilmente diventare bersaglio di truffatori senza scrupoli.

Il ruolo dei social network nella manipolazione

Una parte fondamentale di questo caso è l’uso dei social network. È emerso che il “maestro” avesse stabilito un contatto iniziale con la donna proprio tramite queste piattaforme. Attraverso un lungo scambio di messaggi, riesce a guadagnare la sua fiducia, incoraggiandola con lusinghe e promesse di elevazione sociale e spirituale.

Questo approccio ha evidenziato l’abilità del truffatore nel sfruttare le vulnerabilità umane, specialmente in un’epoca dove l’isolamento provoca una ricerca disperata di connessione e contezza. Con il proseguire delle indagini, iniziate a Napoli e poi trasferite a Torino, le autorità stanno esaminando la possibilità che questa possa essere solo la punta di un iceberg, con il trentaduenne che potrebbe avere altre vittime potenziali.

L’evidente vulnerabilità della donna, che nel frattempo ha deciso di allontanarsi dall’Italia, mette sotto i riflettori la necessità di sensibilizzare le persone sui rischi connessi alle dinamiche di manipolazione psicologica, soprattutto in un mondo sempre più orientato alla comunicazione virtuale.

Ultimo aggiornamento il 13 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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