Affreschi medievali dell’Eremo di Sant’Onofrio: nuovo restauro grazie al FAI e Intesa San Paolo

Il restauro degli affreschi medievali dell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, finanziato da FAI e Intesa San Paolo, valorizza il patrimonio artistico italiano e preserva la storia culturale del sito.
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Affreschi medievali dell'Eremo di Sant'Onofrio: nuovo restauro grazie al FAI e Intesa San Paolo - Gaeta.it

Un’importante iniziativa di restauro ha riportato alla luce gli affreschi medievali dell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, un sito di grande rilevanza culturale situato nel cuore del Monte Morrone. L’intervento, finanziato con un contributo di 20mila euro, è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa San Paolo. Questo restauro rappresenta un passo significativo per la valorizzazione del patrimonio artistico italiano, contribuendo a salvaguardare opere che rischiavano di andare perdute.

Il valore dell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone

L’Eremo di Sant’Onofrio non è solo un luogo di culto, ma anche un’importante testimonianza storica e artistica. Nel 2020, il sito ha ricevuto un riconoscimento speciale con oltre 22.442 voti da parte dei cittadini italiani, affermandosi nella top ten dei luoghi più amati nel Bel Paese. Questo premio, denominato “Italia sopra i 600 metri”, ha messo in evidenza l’importanza non solo spirituale ma anche culturale del sito.

Gli affreschi ricoprono un ruolo centrale nel fascino dell’Eremo. Tra le opere più significative si trovano la Crocifissione con la Vergine e San Giovanni, l’immagine di Pietro Celestino in veste di Pontefice e la rappresentazione della Vergine con Bambino. A completare il ciclo pittorico è una suggestiva volta a botte stellata, dipinta di blu, che evoca un senso di spiritualità e venerazione.

La necessità di un intervento di restauro

Senza l’intervento di restauro, gli affreschi rischiavano di subire danni irreversibili a causa degli agenti atmosferici e della mancanza di adeguati interventi di conservazione. Franca Leone, rappresentante del FAI, ha sottolineato come questi tesori dell’arte medievale stessero perdendo il loro splendore: “Rischiavano di andare perduti a causa del tempo e dell’incuria e invece sono tornati al loro antico splendore grazie a un intervento di restauro finanziato.”

Il restauro ha comportato una lavorazione delicata, eseguita dalla restauratrice Berta Giacomantonio, che ha dovuto affrontare la rimozione di residue tracce di passati interventi malfatti. Questo primo passo è stato essenziale per garantire una base solida su cui applicare le tecniche di restauro moderne e preservare le opere per le generazioni future.

L’importanza della collaborazione nel restauro

Questo restauro mette in evidenza l’importanza della cooperazione tra istituzioni come il FAI e le realtà bancarie come Intesa San Paolo, che non solo forniscono supporto economico, ma anche sensibilizzazione riguardo il patrimonio culturale. Tali iniziative possono servire da paradigma per altri progetti di restauro in Italia, dove la ricchezza di arte e storia è immensa, ma spesso minacciata da fattori esterni.

Il restauro degli affreschi dell’Eremo di Sant’Onofrio rappresenta un importante segnale di speranza e un invito alla valorizzazione del patrimonio artistico nazionale. Attraverso la salvaguardia di luoghi come questo, si garantisce la continuità di tradizioni culturali che risalgono a secoli fa, contribuendo a mantenere viva la storia e l’identità del nostro paese.

Ultimo aggiornamento il 15 Novembre 2024 da Elisabetta Cina

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