Un episodio drammatico si è verificato a Giugliano, dove un ragazzo di 13 anni ha subito un’aggressione con un coltello, apparentemente scatenata da un innocuo gioco di pallone. Le autorità stanno attualmente indagando sull’accaduto, mentre la comunità esprime preoccupazione per la sicurezza dei giovani.
La dinamica dell’accaduto
Nella serata di ieri, il giovane ferito si è recato presso l’ospedale San Giuliano, accompagnato dai familiari. Qui i medici hanno riscontrato una ferita d’arma da taglio sulla coscia sinistra. Secondo le prime testimonianze, il 13enne stava giocando a calcio in compagnia di amici quando è stato avvicinato da un altro bambino, di soli 10 anni. Quest’ultimo, spinto dalla volontà di appropriarsi del pallone, avrebbe reagito in modo violento dopo il rifiuto del quattordicenne, infierendo su di lui con un coltello. L’incidente ha destato allerta e ha spinto i Carabinieri a lanciarsi celermente nelle indagini per comprendere appieno la dinamica dell’evento e identificare l’aggressore.
L’episodio ha già fatto parlare di sé in città, dove crescono timori riguardo alla sicurezza dei minori. Le autorità locali sono al lavoro per capire le motivazioni che hanno portato a tale violenza e per prevenire simili accadimenti in futuro.
Le parole del decano dei parroci
A distanza di poche ore dall’aggressione, l’eco dell’accaduto ha raggiunto anche il contesto ecclesiastico locale. Don Angelo Parisi, decano dei parroci di Giugliano e Qualiano, ha rilasciato un intervento significativo sul tema della sicurezza e del degrado urbano. Le sue dichiarazioni si concentrano sull’emergente sensazione di abbandono che permea la città, un sentimento che sembra allargarsi sempre di più tra i residenti.
“Il mio primo pensiero va al ragazzino ferito: mi auguro che possa riprendersi al più presto. Non è mio intento puntare il dito, ma la situazione è critica. La città sembra aver perso il suo vigore,” ha dichiarato il sacerdote. Don Angelo ha sottolineato l’importanza di un maggiore controllo da parte degli adulti, evidenziando un fenomeno preoccupante: molti giovani, anche così giovani, sono ormai in possesso di coltelli e altri oggetti pericolosi.
“È fondamentale che gli adulti si facciano carico della vigilanza sui più piccoli,” ha continuato. Riferendosi al quartiere di piazza Camposcino, il parroco ha affermato che il luogo è frequentato da ragazzi che si riuniscono per giocare, ma ha evidenziato come sia imperativo che anche gli adulti siano presenti, pronti a intervenire e a garantire la loro sicurezza. Nonostante le sue richieste di potenziare l’illuminazione in quelle zone, purtroppo non ha ricevuto risposte tangibili.
La necessità di un intervento collettivo
Le parole di don Angelo si concludono con una richiesta pressante alla comunità e alla Chiesa di mettere in atto interventi concreti. “È fondamentale attirare l’attenzione su quanto sia urgente agire. Non possiamo aspettare che i riflettori si accendano solo dopo un evento tragico,” ha avvertito. “Ciò che serve è un impegno collettivo, affinché i ragazzi non siano lasciati da soli e possano invece contare su chi li guida e li protegge.”
Questo grave incidente rappresenta una triste testimonianza della violenza che talvolta può irrompere anche nei contesti più innocenti e spensierati. La comunità di Giugliano è ora chiamata a riflettere sulle sue responsabilità nel garantire un ambiente sicuro e sano per le nuove generazioni.
Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Armando Proietti