Analisi del gap di genere nei ruoli dirigenziali: dati, esperienze e prospettive future

Il divario di genere nelle posizioni dirigenziali rimane significativo, con solo il 17% di donne nel settore bancario e un aumento della rappresentanza tra le generazioni più giovani.
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Analisi del gap di genere nei ruoli dirigenziali: dati, esperienze e prospettive future - (Credit: www.ilsole24ore.com)

Il divario di genere nei settori professionali continua a essere un tema di discussione rilevante, in particolare quando si tratta di posizioni dirigenziali. Una recente analisi ha evidenziato la scarsa presenza di donne in ruoli executive in vari settori produttivi, compresi quelli bancari e assicurativi. La mancanza di parità è evidente, con una rappresentanza femminile che raggiunge appena il 17% in ambito bancario e il 20% nei servizi. Questi dati pongono interrogativi sulla capacità di attrarre e valorizzare il talento femminile all’interno di contesti aziendali strategici.

La scolarizzazione e la formazione delle donne nel contesto lavorativo

Gli studi indicano che circa il 50% delle figure executive, sia uomini che donne, possiede una laurea in economia o gestione. Tuttavia, quando si guarda al settore delle materie Stem , la differenza diventa più pronunciata: solo il 17% delle donne ha conseguito un titolo in queste discipline rispetto al 39% degli uomini. Questo divario rappresenta un notevole svantaggio, principalmente a causa della crescente domanda di professionisti in questi settori, fondamentale nel contesto del mercato del lavoro attuale.

Il rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea sottolinea come, nonostante la crescente percentuale di laureati in materie Stem, il ritmo di crescita non riesca a soddisfare la necessità di professionisti qualificati. Le evidenti disparità di genere destano preoccupazione e richiedono misure adeguate per incentivare le giovani donne a intraprendere carriere nei settori scientifici e tecnologici.

Un altro strumento che può facilitare il percorso verso posizioni dirigenziali è l’ MBA, che permette di accorciare di circa un anno e mezzo il tempo necessario per raggiungere una posizione di executive. Questo è un dato significativo, sia per uomini che per donne, e mette in evidenza come un investimento in formazione avanzata possa migliorare le opportunità di carriera.

L’impatto dell’esperienza lavorativa internazionale

Oltre alla formazione accademica, l’esperienza lavorativa gioca un ruolo cruciale nell’accesso ai ruoli dirigenziali. Le donne, in media, accedono a posizioni executive dopo circa 12 anni e 11 mesi di esperienza, una tempistica leggermente superiore rispetto ai 12 anni e 3 mesi degli uomini. Questo gap può riflettere una serie di fattori, tra cui la maggiore difficoltà delle donne nel bilanciare responsabilità lavorative e domestiche.

Avere un’esperienza lavorativa all’estero sembra accelerare l’avanzamento di carriera, sia per uomini che per donne. Ogni anno di lavoro all’estero può ridurre il tempo al raggiungimento di una posizione executive di circa un mese e mezzo per le donne, mentre per gli uomini il beneficio è di tre settimane. Questi dati suggeriscono che le aziende potrebbero trarre vantaggio dal supportare programmi di mobilità internazionale per le dipendenti, al fine di favorire la loro ascesa professionale.

Le nuove generazioni e il futuro del gender gap nei ruoli dirigenziali

Le prospettive per il futuro sembrano più positive se si considerano i dati demografici delle figure dirigenziali attuali. Nell’ambito dell’indagine condotta da SDA Bocconi ed Eric Salmon, emerge che tra i baby boomers, la presenza femminile in ruoli dirigenziali è appena del 10%. Tuttavia, questa percentuale cresce notevolmente al 25% tra le generazioni più giovani, in particolare i Millennials, nati dopo il 1981.

Questa tendenza suggerisce che le donne stanno progressivamente conquistando una maggiore rappresentanza nei vertici aziendali e che i cambiamenti culturali e normativi stiano contribuendo a creare un ambiente più inclusivo. Le aziende dovrebbero continuare a promuovere politiche di uguaglianza di genere e investimento nella formazione delle giovani donne per garantire che questa crescita non solo continui, ma diventi la norma. Le attuali statistiche offrono un motivo di ottimismo e indicano che, sebbene le sfide persistano, il cambiamento è possibile e in corso.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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