Ancona punta a diventare un modello di accessibilità e mobilità sostenibile

Ancona lancia il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile per migliorare la qualità della vita, potenziare il trasporto pubblico e promuovere un ambiente urbano più sicuro e accessibile entro il 2034.
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Ancona punta a diventare un modello di accessibilità e mobilità sostenibile - (Credit: www.ansa.it)

Ancona si prepara a un significativo rinnovamento urbano con la presentazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile , un progetto strategico annunciato dal sindaco Daniele Silvetti e dal vice sindaco Giovanni Zinni. Questa iniziativa mira a garantire elevati standard di qualità della vita per i residenti e attrarre un numero crescente di studenti, rendendo l’università locale più competitiva. Attraverso diverse azioni mirate, il PUMS si propone di promuovere un sistema di trasporto più efficiente e accessibile nella città dorica.

Obiettivi del piano urbano della mobilità sostenibile

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile delineato da Silvetti e Zinni è incentrato su un ambizioso progetto che mira a promuovere la sostenibilità e la sicurezza nella mobilità. Tra le azioni principali vi è il potenziamento del trasporto pubblico locale, sia su ferro che su gomma, per rendere i trasporti più accessibili e attrattivi per gli utenti. Inoltre, saranno introdotte “cerniere di mobilità”, ossia punti di interconnessione tra diverse modalità di trasporto, che faciliteranno l’accesso alle zone più sensibili della città. Un altro aspetto importante è l’introduzione sperimentale delle “Zone 30”, che limiteranno la velocità nei quartieri residenziali, insieme alla Zona ad Accesso Controllato , già testata con successo a Portonovo.

In questa visione, il piano pone grande enfasi sulla sicurezza stradale, proponendo interventi specifici lungo le strade che conducono alle scuole. Tali azioni si propongono di creare un ambiente di mobilità più sicuro e sostenibile per i più giovani, aumentando la sicurezza nei percorsi quotidiani. L’implementazione del progetto “Ultimo Miglio” è un esempio di come il piano intenda collegare le aree di interesse strategico, come il porto di Ancona e la Variante alla statale 16, garantendo al contempo la protezione della linea ferroviaria lungo il Lungomare Nord.

L’importanza della sperimentazione e della partecipazione

Il sindaco Silvetti ha sottolineato che la chiave di volta del PUMS è la sperimentazione, un approccio che punta a coinvolgere cittadini e operatori in tutte le fasi del progetto. La proposta di questo piano non è un mero elenco di intenti, ma un documento che fissa orientamenti precisi e azioni concrete da attuare. Il piano non è solo teorico; prevede fasi pratiche di implementazione che permetteranno ai cittadini di interagire e contribuire al miglioramento della mobilità nella città. Si pone così l’obiettivo di trasformare Ancona in un modello di accessibilità, dove la mobilità sostenibile non sia solo un concetto astratto, ma una realtà quotidiana per tutti i residenti.

La mobilità nel futuro di Ancona

Nel long term visionario del PUMS, Ancona si propone di modificare drasticamente il proprio profilo di mobilità entro il 2034. Attualmente, il 67% della mobilità nella città è di tipo “insostenibile”, caratterizzata da un uso predominante di mezzi motorizzati privati. L’obiettivo del piano è ridurre questa percentuale al 52%, incrementando dunque la sostenibilità nel settore della mobilità. Parimenti, si prevede di aumentare dal 33% al 48% la quota di mobilità “sostenibile”, includendo opzioni come il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile.

Il prossimo passo prevede l’approvazione del PUMS da parte del consiglio comunale, dopo la conferma da parte della giunta, un passaggio fondamentale per trasformare questa visione in realtà operativa. Giovanni Zinni ha descritto il piano come un “vangelo della mobilità“, un mantra da seguire per tutti gli attori coinvolti nel processo di cambiamento che Ancona sta per intraprendere.

Ultimo aggiornamento il 18 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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