Arezzo: Il Progetto “Sentinelle dell’Arno” Recupera 600 Quintali di Legna per la Sicurezza Ambientale

Le cooperative agricole di Arezzo, unite come “Sentinelle dell’Arno”, hanno recuperato 600 quintali di legname dal fiume Arno, migliorando la sicurezza idraulica e promuovendo una gestione sostenibile delle risorse.
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Arezzo: Il Progetto "Sentinelle dell'Arno" Recupera 600 Quintali di Legna per la Sicurezza Ambientale - (Credit: www.ansa.it)

Un’iniziativa ambientale nella provincia di Arezzo ha preso piede grazie alle cooperative agricole e forestali che si sono unite sotto il nome di “Sentinelle dell’Arno“. In un periodo di poche settimane, queste aziende hanno recuperato 600 quintali di legname dalle sponde e dall’alveo del fiume Arno. Questo sforzo non solo migliora la sicurezza idraulica della zona, ma rappresenta anche un esempio di come la gestione sostenibile delle risorse naturali possa contribuire a mantenere l’equilibrio ecologico.

La pulizia del fiume Arno: un intervento necessario

Il recupero di legname si è concentrato nella parte iniziale del fiume Arno, estendendosi per i primi 45 chilometri, da Monte Falterona fino al Canale Maestro della Chiana. L’operazione ha riguardato rami e tronchi che erano stati portati a valle dalle piene e depositati lungo le sponde. Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno sottolinea l’importanza di questa pulizia: rimuovere il materiale vegetale in eccesso non solo facilita il deflusso delle acque ma contribuisce anche a prevenire danni alle infrastrutture idrauliche.

La presenza di tronchi e rami che ostacolano il percorso naturale dell’acqua può diventare pericolosa, soprattutto in caso di piogge abbondanti. Il rimuovere questi ostacoli riduce il rischio di allagamenti e altre problematiche legate alla gestione delle risorse idriche. Questo intervento si configura quindi come un’importante azione di manutenzione, finalizzata sia alla sicurezza della comunità che alla tutela del sistema ecologico del fiume.

Un progetto che unisce economia e formazione

Il progetto è stato elaborato dal Consorzio agricolo forestale Contea, che comprende varie imprese locali. È stato finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e mira a ottenere risultati in diverse aree: la sicurezza territoriale, la formazione di nuove figure professionali nei lavori forestali e l’integrazione del reddito degli agricoltori coinvolti.

L’esigenza di questo progetto è emersa in maniera evidente dopo le recenti piene del fiume, che hanno lasciato dietro di sé un significativo accumulo di legname sradicato. Attraverso la formazione di nuovi operatori, si intende garantire una gestione più efficace e sostenibile delle risorse forestali in futuro. Questi operatori saranno in grado di affrontare le sfide quotidiane legate alla cura dei boschi e dei corsi d’acqua e di contribuire alla resilienza del territorio.

Il ruolo del legname recuperato nel teleriscaldamento

Il legname raccolto attraverso il progetto “Sentinelle dell’Arno” non è solo destinato a essere smaltito, ma viene trasformato in ‘cippato‘, un materiale utilizzato per il teleriscaldamento. Questo non solo rappresenta un modo per valorizzare risorse naturali che altrimenti andrebbero sprecate, ma offre anche un’opportunità per l’energia sostenibile. Un esempio concreto è il suo utilizzo per alimentare il sistema di riscaldamento di una scuola del Casentino.

Questa iniziativa sottolinea l’importanza di una gestione circolare delle risorse, dove ogni elemento recuperato dalla natura può essere reintegrato in un ciclo produttivo. La connessione tra agricoltura, gestione forestale e produzione energetica mostra come diverse attività economiche possano lavorare in sinergia per il bene comune e l’ambiente, rispondendo così alle sfide contemporanee legate alla sostenibilità.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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