Arrestato a Pignataro Maggiore un esponente di spicco del clan dei Casalesi: Salvatore Orabona in manette

Arrestato a Pignataro Maggiore Salvatore Orabona, esponente del clan dei Casalesi, ricercato per tentato omicidio. L’operazione segna un importante successo nella lotta contro la criminalità organizzata in Campania.
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Arrestato a Pignataro Maggiore un esponente di spicco del clan dei Casalesi: Salvatore Orabona in manette - (Credit: www.ansa.it)

A Pignataro Maggiore, comune situato nella provincia di Caserta, la Polizia ha condotto un’operazione decisiva, arrestando Salvatore Orabona, 52enne ritenuto un esponente di alto livello del clan dei Casalesi. Orabona era ricercato da tre mesi poiché era sfuggito a un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale della Corte d’appello di Napoli. Questo ordine era relativo a un tentato omicidio risalente al 2001, per il quale l’uomo era stato condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione con sentenza definitiva.

Dettagli dell’arresto e coordinamento delle indagini

L’arresto di Salvatore Orabona è stato eseguito dalla Squadra mobile di Caserta, sotto la supervisione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L’operazione ha avuto inizio dopo un’accurata analisi delle informazioni disponibili, che ha permesso agli agenti di localizzare il luogo in cui Orabona si nascondeva. Il 52enne si trovava in un casolare di campagna nei dintorni di Pignataro Maggiore, insieme a due cani di grossa taglia. Quando la Polizia ha circondato la struttura, Orabona ha tentato una fuga disperata, ma è stato presto bloccato e ammanettato.

Le indagini che hanno condotto all’arresto di Orabona sono state particolarmente complesse, considerando il suo status nel clan e le sue precedenti esperienze di collaborazione con la giustizia. La cattura rappresenta un importante successo nella continua lotta contro la criminalità organizzata in Campania.

Storia criminale e collaborazione con la giustizia

Salvatore Orabona è un personaggio noto nella cronaca nera campana. Nel 2016, il 52enne aveva iniziato a collaborare con la giustizia, rivelando diversi delitti di cui era stato partecipe e fornendo nomi di altri affiliati al clan dei Casalesi. Tuttavia, la sua collaborazione non si è protratta a lungo, poiché nel 2021 il programma di protezione gli è stato revocato a causa di gravi violazioni comportamentali. Questo cambiamento ha segnato un’importante svolta nella sua vita, trasformando Orabona da collaboratore di giustizia a fuggitivo ricercato.

La sua notorietà è aumentata ulteriormente nel 2008, quando diventò oggetto di un agguato orchestrato dal boss stragista Giuseppe Setola. Durante questa violenta incursione, un commando di killer tentò di eliminarlo, sparando indiscriminatamente mentre si trovava in casa con la sua famiglia. L’episodio, caratterizzato da brutalità e da un uso eccessivo di armi da fuoco, evidenzia il clima di violenza che caratterizza le rivalità interne tra i clan della camorra.

Il contesto della criminalità organizzata in Campania

La Camorra, e in particolare il clan dei Casalesi, ha radici profonde nel territorio della Campania, e la sua influenza si estende in molti ambiti della vita quotidiana, dal traffico di stupefacenti all’estorsione. L’attività della Direzione distrettuale antimafia di Napoli è costantemente rivolta a contrastare la violenza e l’illegalità che si sprigionano da queste organizzazioni criminali. L’arresto di Orabona testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità, un impegno che non conosce pause e che mira a restituire sicurezza alle comunità locali.

La cattura di una figura di spicco come Orabona rappresenta solo un tassello di un quadro molto più complesso, in cui decine di agenti e magistrati operano quotidianamente sul campo. Con questa operazione, si spera di diffondere un messaggio chiaro: la lotta contro i clan mafiosi in Campania prosegue, e la giustizia non mancherà di agire anche contro coloro che si ritengono al di sopra della legge.

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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