Un caso di femminicidio avvenuto in Slovacchia continua a scuotere l’opinione pubblica dopo che il presunto autore è stato arrestato a Roma. L’uomo, ricercato dalle autorità slovacche, ha investito volontariamente l’ex compagna, uccidendola, e si era dato alla fuga. Condannato per omicidio, è stato rintracciato e portato in carcere mentre i dettagli dell’accaduto emergono in tutta la loro gravità.
L’episodio del femminicidio in Slovacchia
La tragica vicenda risale al luglio del 2022, quando una donna slovacca, dopo aver denunciato un comportamento di stalking da parte del suo ex compagno, ha perso la vita in un incidente violento. L’uomo di 49 anni, invaghito della ex, non ha accettato la separazione e ha continuato a perseguitarla, seguendola ossessivamente. La mattina del delitto, si è messo al volante della sua auto e ha inseguito la vittima mentre si trovava in un tratto stradale tra i comuni di Revuca e Muranska Dlha Luka.
Durante il tragitto, l’uomo ha effettuato manovre pericolose e ha investito ripetutamente la donna. Non si è arrestato neanche quando l’auto è andata a collidere con il corpo della vittima, che ha riportato ferite gravissime e che è morta sul colpo a causa della violenza dell’impatto. La notizia di quest’atto atroce ha generato indignazione, evidenziando ancora una volta la tanto discussa tematica della violenza di genere.
Mandato di arresto e fuga dell’uomo
Dopo l’orrendo omicidio, l’uomo è stato condannato a 25 anni di carcere e ha iniziato a essere ricercato dalle autorità slovacche. A febbraio di quest’anno, le autorità hanno emesso un mandato di arresto europeo per il suo fermo ai fini di estradizione. La fuga dell’individuo ha destato preoccupazione, complicando ulteriormente le indagini e la ricerca. I familiari della vittima e le organizzazioni che si occupano di violenza di genere hanno seguito con attenzione gli sviluppi, in attesa di giustizia.
Arresto a Roma: fine della fuga
L’epilogo della vicenda si è verificato a Roma, dove l’uomo è stato finalmente rintracciato. Nella notte, nel mentre le forze dell’ordine continuavano a monitorare i possibili avvistamenti, gli agenti del commissariato Viminale hanno ricevuto un allerta “alloggiati” da una struttura ricettiva in via Giovanni Amendola, nelle vicinanze della Stazione Termini. La polizia ha agito rapidamente, intervenendo nell’hotel e svolgendo un’irruzione che ha portato all’arresto dell’uomo.
Dopo il fermo, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove è in attesa di ulteriori decisioni da parte dell’Autorità giudiziaria. Il caso riaccende il dibattito sull’importanza della protezione delle vittime di violenza domestica e sul supporto necessario affinché simili tragedie non si ripetano più.
Ultimo aggiornamento il 11 Novembre 2024 da Donatella Ercolano