Assolti i 22 esponenti di CasaPound: legittima la manifestazione di solidarietà al docente scomparso

La Corte d’Appello di Sassari conferma l’assoluzione per 22 membri di CasaPound accusati di saluto romano al funerale del docente Giampiero Todini, sollevando interrogativi su libertà d’espressione e legge Scelba.
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Assolti i 22 esponenti di CasaPound: legittima la manifestazione di solidarietà al docente scomparso - (Credit: www.ansa.it)

La Corte d’Appello di Sassari ha confermato l’assoluzione per i 22 membri di CasaPound accusati di aver eseguito il saluto romano durante il funerale del docente universitario Giampiero Todini, avvenuto il 2 settembre 2018. Questo evento ha suscitato un ampio dibattito, non solo per il gesto contestato, ma anche per le implicazioni legali riguardanti la legge Scelba, che punisce manifestazioni di ispirazione fascista. A seguito dell’assoluzione, il processo ha sollevato interrogativi su libertà di espressione e istituzioni democratiche.

Il contesto del funerale di Giampiero Todini

Il funerale di Giampiero Todini, noto docente universitario, si è tenuto nella chiesa di San Giuseppe a Sassari. Al termine della cerimonia, un gruppo di partecipanti si è radunato sul sagrato, rendendo omaggio al professore con un saluto romano, sollevando il braccio destro e rispondendo “presente” all’invocazione “camerata Giampiero Todini”. Questo gesto, ripreso da un video pubblicato sui social dal figlio Luigi Todini, ha rapidamente guadagnato notorietà online, attirando l’attenzione della Procura.

Il saluto romano ha sollevato polemiche, inserendo la celebrazione del funerale in un contesto di controversie storiche e legali legate a simboli del fascismo in Italia. La Procura ha avviato un’indagine che ha portato all’identificazione di 22 partecipanti, accusandoli di violazione della legge Scelba, in particolare dell’articolo 5, che punisce chi compie pubblicamente manifestazioni legate al partito fascista.

La sentenza di primo grado e i principi di libertà di espressione

In primo grado, la Corte ha assolto tutti gli imputati, stabilendo che “il fatto non sussiste”. I giudici hanno accolto la difesa degli avvocati, sottolineando che il saluto romano era un gesto emblematico di affetto per il defunto e non un’invocazione al fascismo. Tra i difensori figura un team di avvocati, tra cui Pierluigi Olivieri, Antonio Mereu, Agostinangelo Marras e Bachisio Basoli, che hanno ribadito l’importanza del gesto nel contesto del lutto e della commemorazione.

La sentenza ha evidenziato come l’atto fosse in linea con il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, previsto dall’articolo 21 della Costituzione italiana. L’argomentazione ha posto l’accento sull’assenza di intenti di ricostituzione di simboli o movimenti legati al fascismo, sostenendo quindi che il saluto romano non costituisse un pericolo per le istituzioni democratiche.

Decisione della Corte d’Appello e le implicazioni giuridiche

Oggi, la Corte d’Appello di Sassari, presieduta dal giudice Salvatore Marinaro, ha confermato la sentenza di primo grado, riconfermandone la motivazione attraverso un quadro giuridico consistente. L’avvocato Antonio Mereu, che ha rappresentato molti degli imputati, ha commentato la sentenza come una vittoria per la libertà d’espressione. Egli ha esposto che simili manifestazioni non presentano alcuna minaccia per la stabilità delle istituzioni democratiche e si collocano nell’alveo della libera manifestazione del pensiero.

Questo caso non solo ha coinvolto questioni di legittimità e diritto, ma ha anche stimolato un dibattito sulla memoria storica e sull’importanza di riconoscere i contesti in cui certi gesti vengono effettuati. L’assoluzione dei 22 esponenti di CasaPound rappresenta quindi un punto di riferimento in materia di libertà d’espressione e interpretazione delle norme che regolano la manifestazione delle opinioni nella società contemporanea.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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