Vicenza è stata scossa da un grave episodio di violenza che ha colpito la Icm spa, impegnata nella costruzione della diga di Cumbidanovu ad Orgosolo, in provincia di Nuoro. L’attentato, avvenuto a pochi giorni dalla consegna dei lavori, ha suscitato preoccupazione non solo tra i lavoratori coinvolti ma anche tra le istituzioni locali. La dinamica dell’evento, che ha visto sparare colpi di un presumibile fucile automatico mentre gli operai si trovavano in pausa pranzo, lascia trasparire un clima di tensione attorno al cantiere, che dal 1989 è al centro di dispute e problematiche.
I dettagli dell’attentato e le indagini in corso
Durante una pausa pranzo, tre automezzi della Icm spa sono stati crivellati di colpi, fortunatamente senza feriti tra gli operai che si trovavano all’interno di un ristorante vicino. Le forze dell’ordine, in particolare la Polizia del commissariato di Orgosolo e della Squadra mobile della questura di Nuoro, hanno avviato immediatamente le indagini per ricostruire quanto accaduto e identificare i responsabili di questo atto di intimidazione.
La società di costruzioni, tuttavia, non è nuova a simili aggressioni. Infatti, già ad agosto, un attentato incendiario aveva distrutto un escavatore, segnalando un quadro preoccupante rispetto alla sicurezza dei lavoratori e delle infrastrutture in corso di sviluppo nella regione. Nel 2018, un altro incendio aveva colpito gli uffici della direzione dei lavori, scatenato da tensioni legate a un contenzioso con l’appaltatrice. Questi eventi testimoniano una continua esposizione della Icm a minacce e atti vandalici, attirando l’attenzione delle autorità e della popolazione locale.
Le reazioni istituzionali e il contesto del cantiere
Antonio Piu, assessore regionale dei Lavori Pubblici, ha espresso la sua solidarietà agli operai coinvolti in questo ennesimo atto di violenza. Piu ha sottolineato l’importanza della diga di Cumbidanovu come opera infrastrutturale fondamentale per la Sardegna, esprimendo preoccupazione per un evento che non solo minaccia la sicurezza dei lavoratori, ma anche lo sviluppo economico e sociale della comunità.
Le reazioni raccolte dimostrano una ferma condanna dell’atto, considerato vile e dannoso per l’intera collettività. L’attentato, avvenuto a ridosso della chiusura di un cantiere che si protrae da decenni, rappresenta non solo un attacco diretto alla Icm, ma anche un colpo inferto all’interesse collettivo della Sardegna. In un momento in cui la regione cerca di portare avanti progetti cruciali per il rilancio economico, episodi di questo tipo non possono essere sottovalutati né ignorati.
Le indagini proseguono, con un forte impegno da parte delle forze dell’ordine, nell’auspicio di fare chiarezza e garantire la sicurezza dei lavoratori e del cantiere stesso.
Ultimo aggiornamento il 15 Novembre 2024 da Sara Gatti