Avvocati in sciopero contro il ddl Sicurezza: protesta programmata per novembre

L’Unione delle Camere penali annuncia uno sciopero di tre giorni contro il ddl Sicurezza, criticato per il suo rigorismo sui reati minori e la violazione dei principi costituzionali fondamentali.
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Avvocati in sciopero contro il ddl Sicurezza: protesta programmata per novembre - (Credit: www.ansa.it)

In vista dell’approvazione del ddl Sicurezza, l’Unione delle Camere penali ha indetto uno sciopero di tre giorni, da svolgersi il 4, 5 e 6 novembre. Questa decisione è stata presa in risposta a quello che i legali considerano un provvedimento dannoso, fortemente criticato per il suo approccio eccessivamente rigoroso nei confronti di reati minori. Gli avvocati sosterranno l’importanza di un nuovo dibattito parlamentare, al fine di garantire che le norme proposte rispettino i principi fondamentali della Costituzione italiana.

Le motivazioni dello sciopero

L’Unione delle Camere penali ha espresso motivazioni chiare e articolate contro il ddl Sicurezza, sostenendo che esso presenta una “matrice securitaria sostanzialmente populista”, caratterizzata da una forma di rigorismo punitivo che va a colpire in modo sproporzionato i fatti di minore gravità. Secondo i penalisti, questo approccio non solo è illiberale, ma si configura come autoritario, colpendo in particolar modo i soggetti più vulnerabili.

Un punto cruciale sollevato dai legali riguarda la violazione dei principi di ragionevolezza, eguaglianza e proporzionalità, che dovrebbero essere alla base del sistema giuridico. Gli avvocati fanno riferimento a un’“iniqua scala valoriale”, che stabilisce una gerarchia tra beni, proteggendo alcuni a discapito di altri che, pur essendo simili per natura, non ricevono la stessa attenzione. Questo genera non solo un’ingiustizia nei confronti dei cittadini, ma crea anche un clima di sfiducia verso le istituzioni e il sistema giuridico stesso.

Le modalità di attuazione dello sciopero

Per il periodo di sciopero, gli avvocati si asterranno dalle udienze e si impegneranno a non partecipare a nessuna attività giudiziaria nell’ambito penale. Questa azione di protesta culminerà in una manifestazione nazionale che avrà luogo a Roma il 5 novembre, giornata scelta per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei rappresentanti politici sulle problematiche legate al ddl Sicurezza.

Nella manifestazione, prevista come un momento di grande affluenza, i penalisti intendono sollecitare il Parlamento affinché prenda in considerazione le modifiche necessarie al pacchetto di legge in discussione. L’obiettivo è promuovere una revisione delle norme che siano realmente conformi ai principi del diritto penale liberale, evitando di adottare misure che possano generare ingiustizie o escludere i più deboli dal sistema di protezione giuridica. Coinvolgere il pubblico e i media attraverso questa manifestazione rappresenta un passo cruciale per aumentare la consapevolezza su questioni legislative che impattano profondamente la società italiana.

Le reazioni alla mobilitazione degli avvocati

Le reazioni alla proclamazione dello sciopero da parte degli avvocati non si sono fatte attendere. Diverse associazioni e movimenti hanno espresso solidarietà ai penalisti, riconoscendo la validità delle loro preoccupazioni riguardo all’equilibrio della giustizia e alla protezione dei diritti fondamentali. La questione ha iniziato a sollevare un dibattito più ampio all’interno dell’opinione pubblica e tra i decision maker, evidenziando come le scelte legislative in materia di sicurezza debbano sempre tenere conto delle garanzie di un sistema giuridico democratico.

Inoltre, ci si aspetta una risposta da parte dei rappresentanti politici, che si troveranno a dover giustificare l’orientamento del governo rispetto a un provvedimento che sta generando così tanto dissenso. La continua pressione dell’opinione pubblica, unita all’influenza delle professioni legali, potrebbe portare a una revisione delle posizioni attualmente in discussione, obbligando il Parlamento a riconsiderare l’approccio alla sicurezza e alla giustizia.

Il 5 novembre rappresenterà quindi un momento cruciale per la mobilitazione legale in Italia, ricordando a tutti l’importanza di leggi che non solo puniscono, ma tutelano e garantiscono i diritti dei cittadini.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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