Campania e Pnrr: 5,9 miliardi di euro in gare, ma i cantieri avanzano lentamente

Nonostante l’aggiudicazione dell’87% dei bandi del Pnrr in Campania, solo un terzo dei progetti è avviato, evidenziando ritardi significativi rispetto ad altre regioni italiane.
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Campania e Pnrr: 5,9 miliardi di euro in gare, ma i cantieri avanzano lentamente - Gaeta.it

Nel contesto dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , la Campania ha visto l’avvio di un significativo numero di bandi e gare che ammontano a 5,9 miliardi di euro, dei quali ben l’87% è stato aggiudicato. Tuttavia, secondo il dossier pubblicato da Banca d’Italia, il progresso dei lavori attinenti a questi contratti è al di sotto delle aspettative, con solo un terzo dei progetti già avviati entro la fine di agosto 2024. Questo scenario evidenzia una situazione di stagnazione rispetto ad altre regioni del Paese, oltre a segnare un ritardo rispetto alle medie nazionali.

I dati sui bandi e sull’avanzamento dei lavori

All’analizzare i risultati del Pnrr in Campania, il dossier di Banca d’Italia fa emergere risultati contrastanti. Dei 5,9 miliardi di euro dedicati a bandi pubblici, solo una frazione di questi ha visto una concreta attuazione nei cantieri. L’87% delle gare indette ha ricevuto aggiudicazione, ma i dati sullo stato di avanzamento dei lavori rivelano che meno della metà di queste iniziative è effettivamente partito. Questo rappresenta un elemento di preoccupazione, evidenziando come la Campania si trovi in una posizione meno favorevole rispetto alle altre regioni italiane e meridionali in particolare.

La campagna di investimento, pur avendo un impatto iniziale significativo, sta quindi subendo un rallentamento. La direttrice di Banca d’Italia Campania, Daniela Palumbo, ha sottolineato come il settore delle costruzioni continui a ricevere un impulso da questi investimenti pubblici, ma il livello dell’avanzamento è certamente insufficiente per considerare il Pnrr un successo in questa fase.

Costruzioni in crescita, ma con riserve

Le costruzioni in Campania stanno infatti mostrando segnali di crescita, principalmente grazie agli investimenti pubblici. Quest’anno, il settore ha registrato un incremento del 10% che deriva in buona parte dal Pnrr, ma questo non è sufficiente a compensare il calo degli investimenti privati. Luigi Leva, economista di Banca d’Italia Campania, ha osservato come il termine del superbonus abbia comportato un calo nei contributi privati, mentre il settore pubblico continua a impegnarsi nella realizzazione delle opere previste dal piano.

È interessante notare che l’aumento dei fondi da parte degli enti locali, legati all’implementazione del Pnrr, sta contribuendo a mantenere attiva l’industria delle costruzioni, che rappresenta un settore fondamentale per la ripresa economica della regione. Queste informazioni pongono la Campania in una condizione ambigua: se da un lato gli investimenti pubblici hanno dato una spinta iniziale, il ritardo nei lavori rappresenta un ostacolo significativo per il pieno utilizzo delle risorse disponibili.

Analisi futura e considerazioni sul Pnrr

Guardando al futuro, la sfida principale per la Campania e la gestione del Pnrr sarà quella di accelerare l’apertura e l’avanzamento dei cantieri. È essenziale che le amministrazioni locali collaborino strettamente con gli enti governativi per superare le difficoltà burocratiche che hanno finora ritardato l’attuazione dei progetti. Senza un consolidamento dei processi e un’ottimizzazione delle risorse, il rischio è di frenare la ripresa economica, proprio quando le opportunità di investimento sono più elevate.

In sintesi, sebbene i fondi del Pnrr rappresentino una risorsa vitale per il rilancio economico della Campania, la loro efficacia dipenderà molto dalla capacità di trasformare le gare aggiudicate in progetti concreti e operativi, in grado di generare benefici tangibili per la collettività e il mercato del lavoro locale. La situazione attuale richiede un monitoraggio continuo e interventi tempestivi per garantire che la Campania non rimanga indietro rispetto al resto dell’Italia.

Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Sara Gatti

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