Un’iniziativa importante ha preso piede nell’ambito del sistema carcerario abruzzese, in particolare nel penitenziario di Sulmona. Il vicesegretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria, Mauro Nardella, ha lanciato un appello ai parlamentari italiani per fare chiarezza sulle difficili condizioni che caratterizzano la vita all’interno delle carceri. I senatori Michele Fina e Gabriella Di Girolamo del Movimento 5 Stelle, rispondendo a questa richiesta, hanno presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che mette in evidenza diverse problematiche cruciali.
Le questioni sollevate da Nardella
Nardella ha delineato tre punti fondamentali che necessitano urgente attenzione. Il primo riguarda il trasferimento dei detenuti considerati riottosi. Da Sulmona, sembrerebbe non esserci la stessa facilità di trasferimento com’è avvenuto in altri istituti quando le circostanze lo richiedono. Questo punto solleva interrogativi sulla gestione dei detenuti e sulla ragione per cui alcune istituzioni penitenziarie siano più inclini a spostare i propri ospiti problematici.
Il secondo tema riguarda la mancanza di un’unità cinofila dedicata al contrasto del traffico di droga all’interno del carcere. La presenza di cani addestrati rappresenterebbe un deterrente efficace per il traffico di stupefacenti, un problema persistente che compromette la sicurezza e l’ordine della struttura.
Infine, il terzo punto tocca l’implementazione di sistemi tecnologici avanzati, come i jammer, in grado di interferire con le comunicazioni illegali effettuate tramite telefoni cellulari e droni. Senza queste misure, la sicurezza all’interno del carcere rischia di rimanere vulnerabile, ciò che pone a rischio non solo i detenuti, ma anche il personale penitenziario.
La situazione del sovraffollamento e la mancanza di personale
L’aggravante sovraffollamento carcerario è un altro problema rilevante. Il penitenziario di Sulmona attualmente ospita 130 detenuti in eccesso rispetto alla sua capacità regolamentare. Questo scenario di sovraffollamento è già di per sé fonte di tensione e disagio, che si amplifica ulteriormente considerando la carenza di personale. Con soli 60 agenti di polizia penitenziaria in meno rispetto al necessario, la situazione è critica. Le mancanze di personale limitano la capacità di garantire ordine e sicurezza all’interno della struttura, creando un ambiente potenzialmente esplosivo.
Mauro Nardella ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto dai senatori Fina e Di Girolamo. Egli ha evidenziato quanto sia importante la loro attenzione a queste problematiche, sottolineando la necessità di risposte concrete da parte del ministro della Giustizia. Le attese risposte sono cruciali per fronteggiare le responsabilità in un contesto dove le aggressioni e le violenze subite dal personale penitenziario sono all’ordine del giorno.
Possibili azioni di protesta da parte dei sindacati
In concomitanza con queste richieste, i sindacati della polizia penitenziaria a Sulmona stanno preparando un possibile sit-in di protesta. Questa iniziativa potrebbe essere messa in atto se l’amministrazione non adotterà misure immediate, in particolare per il trasferimento di quei detenuti ritenuti più violenti. Le istituzioni devono intervenire prima che la situazione degeneri ulteriormente e venga compromessa la sicurezza degli operatori penitenziari e dell’ambiente carcerario stesso.
Queste dinamiche evidenziano un sistema carcerario abruzzese che necessita di attenzione e interventi significativi per ripristinare un clima di maggiore sicurezza e ordine, dando priorità al benessere di tutti gli attori coinvolti.
Ultimo aggiornamento il 17 Novembre 2024 da Donatella Ercolano