Cerimonia di commemorazione alla scuola Trento Trieste: un omaggio agli alunni espulsi dalle leggi razziali

La scuola Trento Trieste ha commemorato gli alunni ebrei espulsi nel 1938 con una cerimonia toccante, coinvolgendo testimoni della Shoah e sottolineando l’importanza della memoria storica per le nuove generazioni.
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Cerimonia di commemorazione alla scuola Trento Trieste: un omaggio agli alunni espulsi dalle leggi razziali - (Credit: www.ansa.it)

La scuola Trento Trieste dell’Istituto Comprensivo Virgilio ha recentemente organizzato una cerimonia toccante per onorare la memoria degli alunni ebrei che furono espulsi nel 1938 a causa delle leggi razziali del regime fascista. L’evento ha visto la partecipazione di preside, docenti, studenti e familiari delle vittime, nonché di testimoni diretti della Shoah. Storia e memoria sono stati al centro di quest’iniziativa significativa, mirata a non dimenticare i tragici eventi del passato.

La cerimonia commovente

La cerimonia ha avuto luogo all’interno della scuola e ha avuto un forte impatto emotivo sia per i partecipanti che per gli ospiti. Il Preside Alessio Santagati ha accolto i presenti e ha enfatizzato l’importanza della giornata, esprimendo il desiderio di riportare in vita, anche solo per un momento, i nomi di quei bambini la cui presenza era stata rimossa dalla comunità scolastica. Accanto a lui, i rappresentanti della comunità ebraica, tra cui Antonella Dicastro, hanno condiviso parole di gratitudine per il riconoscimento e il ricordo.

Oltre agli alunni e ai familiari, sono stati invitati alla cerimonia Pupa Garribba e Ugo Foà, testimoni della Shoah che hanno vissuto in prima persona gli effetti devastanti delle leggi razziali. I loro racconti hanno offerto una prospettiva unica sulla situazione di quegli anni, mentre la presenza della vicepresidente del primo municipio Alessandra Sermoneta e dell’assessore Adriano Labbucci ha sottolineato l’importanza della memoria storica anche a livello istituzionale.

Durante l’evento, è stata svelata una targa commemorativa, simbolo di ricordo e di rispetto verso tutte le vittime dell’antisemitismo. Questa iniziativa fa parte di un progetto più ampio avviato dall’Associazione dei Docenti Italiani per la Memoria, che sta promuovendo programmaticamente apposizioni di targhe in vari istituti scolastici.

L’importanza della memoria storica

La memoria storica riveste un ruolo fondamentale nella costruzione di una società più consapevole e solidale. L’organizzazione di eventi simili contribuisce a mantenere vivo il ricordo degli eventi tragici del passato, in modo che non vengano dimenticati. Gli alunni coinvolti nella cerimonia hanno potuto apprendere direttamente dalla testimonianza di chi ha vissuto quegli anni bui, comprendendo l’importanza di preservare la memoria.

Tiziana Della Rocca, rappresentante dell’Associazione per la Memoria, ha spiegato come siano stati realizzati confronti tra i registri scolastici di anni passati per identificare gli alunni espulsi. Questa ricerca ha reso possibile riportare alla luce nomi che erano stati ingiustamente cancellati. Non solo la targa della Trento Trieste, ma altre simili verranno installate in varie scuole come un modo per ricordare le vittime e per educare le nuove generazioni.

La scelta della data del 16 ottobre non è casuale. Questo giorno segna l’inizio delle espulsioni scolastiche e coincide con eventi storici significativi, come il rastrellamento del ghetto di Roma nel 1943. Marina Piperno, sorella di un alunno espulso, ha condiviso il proprio vissuto e l’importanza di queste commemorazioni, evidenziando l’impatto emotivo che hanno su chi è ancora vivo e su chi ha perso familiari in quegli anni.

Testimonianze significative

La cerimonia ha anche dato spazio a importanti testimonianze. Pupa Garribba ha mostrato ai giovani partecipanti la propria pagella, simbolo di un’istruzione negata e di anni di esclusione. Le sue parole hanno colpito i presenti, offrendo una narrazione diretta dell’ingiustizia subita per motivi di religione. Ugo Foà ha raccontato ciò che accadde quando, a soli dieci anni, gli fu comunicato che non avrebbe potuto frequentare la scuola a causa della sua origine ebraica. La reazione naturale di un bambino in quel momento ha risuonato profondamente nel cuore degli ascoltatori.

Queste narrazioni non sono solo un modo per commemorare le vittime; sono anche un richiamo all’azione per le generazioni future. Mostrano come la discriminazione possa colpire chiunque e quanto sia vitale lavorare per un futuro più inclusivo e rispettoso dei diritti umani. Le parole del preside, che ha definito la targa come un atto di restituzione di vita a questi bambini, hanno riassunto il senso più profondo di questo avvenimento.

Non resta che sperare che iniziative di questo tipo possano continuare a sensibilizzare e educare le giovani generazioni, affinché cultura e rispetto per la memoria diventino valori sempre più centrali nella società odierna.

Ultimo aggiornamento il 15 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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