Coldiretti Lazio chiede interventi urgenti per salvare il settore agricolo in crisi

Il settore agricolo del Lazio affronta una crisi profonda, con un calo del 50% nella produzione di nocciole, attacchi dei lupi agli allevamenti e preoccupazioni per il latte congelato estero.
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Coldiretti Lazio chiede interventi urgenti per salvare il settore agricolo in crisi - Gaeta.it

La situazione del settore agricolo nel Lazio sta attraversando una fase estremamente critica, con diverse problematiche che stanno mettendo in pericolo la sussistenza degli agricoltori. Coldiretti Lazio ha sollevato preoccupazioni riguardanti il drastico calo della produzione di nocciole, i danni causati dai lupi e l’utilizzo di prodotti caseari congelati provenienti dall’estero. Queste questioni hanno spinto l’associazione a richiedere la convocazione di tavoli di crisi per affrontare le difficoltà del comparto.

Il crollo della produzione di nocciole

Una delle questioni più gravi sollevate riguarda il calo della produzione di nocciole, scesa di oltre il 50%. Questo dato esprime una crisi profonda per molti agricoltori della regione, costretti a fronteggiare costi di produzione sempre più elevati. Molti dei produttori non riescono neppure a coprire le spese necessarie per la coltivazione e la raccolta. Alcune aree hanno registrato perdite ancora più consistenti, addirittura fino al 70% del raccolto. La Coldiretti ha richiesto uno stanziamento di 5 milioni di euro per un fondo mutualistico, per sostenere i produttori messi in ginocchio dalla situazione. Questa crisi sta causando non solo danni economici, ma anche una preoccupante flessione della biodiversità agricola nella regione.

Fauna selvatica e allevamenti a rischio

Un’altra problematica di rilievo riguarda i lupi, la cui presenza crescente ha portato a un aumento degli attacchi ai più vulnerabili tra gli allevamenti. Pastori e agricoltori segnalano una perdita di migliaia di ovini e caprini, con dati che si aggirano anche attorno ai 250 mila capi. La paura di ulteriori aggressioni ha costretto molti allevatori a passare le notti in auto per proteggere gli animali. Coldiretti Lazio ha chiesto misure più efficaci per la protezione degli allevamenti, poiché la situazione attuale non è sostenibile. Anche in questo caso, la Coldiretti ha segnalato la necessità di un tavolo di crisi dedicato per affrontare le sfide poste dalla fauna selvatica, che sta causando danni anche ad altre coltivazioni, e per garantire la sicurezza degli allevamenti di ovini e caprini.

Utilizzo del latte di bufala congelato

Ulteriore tema su cui si è concentrata l’attenzione di Coldiretti Lazio è l’arrivo di latte di bufala congelato dall’estero. Questa pratica ha sollevato questioni di qualità e provenienza, compromettendo i produttori locali. La Coldiretti ha presentato richieste per bloccare l’impiego di cagliata estera e di latte congelato, ritenendo che ciò possa danneggiare seriamente la filiera della mozzarella di bufala. A tal fine, è stata richiesta la convocazione di un tavolo di crisi per discutere delle problematiche legate a questo settore e delle misure da adottare. Gli agricoltori auspicano che la Regione Lazio possa adottare disposizioni più severe nei confronti di pratiche commerciali che minacciano il mercato locale, tutelando così gli interessi dei produttori regionali.

Richieste di sostegno e mobilitazione degli agricoltori

David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, ha reso pubblica la volontà di mobilitare il settore agricolo per far sentire la propria voce. Ha esortato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini, a intervenire concretamente per affrontare le diverse problematiche che affliggono il mondo agricolo. Il tono del messaggio è stato chiaro: la situazione è drammatica e richiede l’attenzione immediata non solo da parte dell’assessore, ma anche del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. La crisi che stanno vivendo gli agricoltori del Lazio rappresenta un momento critico da cui devono emergere risposte concrete e tempestive per salvaguardare il settore e garantire un futuro alle produzioni locali.

Ultimo aggiornamento il 1 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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