Il tradizionale corteo acqueo votivo alla Madonna della Salute ha avuto luogo questa mattina a Venezia. L’evento, organizzato dal Gruppo sportivo artigiani di Venezia, ha visto la partecipazione di numerose imbarcazioni, incluse gondole e barche tipiche, rendendo omaggio a un’antica tradizione che celebra la grazia divina chiesta per la città nel 1630. Il corteo, che si svolge per la quindicesima volta, esprime la devozione della comunità per la protezione della città e dei suoi cittadini.
Il corteo acqueo: storia e significato
Il corteo acqueo alla Madonna della Salute è un evento annuale profondamente radicato nella cultura veneziana. Le origini risalgono al 28 ottobre 1630, quando il Doge Nicolò Contarini si recò nella Basilica di San Marco per chiedere la grazia divina in un momento di grande crisi sanitaria dovuta alla peste. La tradizione è diventata una manifestazione di fede e di unità per i veneziani, che si riuniscono per onorare la Madonna e chiedere la sua protezione. Quest’anno, il corteo è partito dallo stazio di Santa Sofia e ha percorso il Canal Grande, finendo alla Basilica della Salute, considerata uno dei luoghi più sacri della città.
La cerimonia, che vede la partecipazione delle autorità locali e dei membri del Gruppo sportivo artigiani di Venezia, è caratterizzata da un’atmosfera di grande solennità e partecipazione. Le imbarcazioni, adornate con fiori e simboli religiosi, creano un panorama suggestivo che attira non solo veneziani, ma anche turisti e media. Il trasporto del cero votivo rappresenta un momento culminante del corteo, simbolo della fede collettiva e della memoria storica.
Le imbarcazioni protagoniste del corteo
Durante la manifestazione sono state numerose le imbarcazioni a remi che hanno preso parte al corteo. Tra queste, si sono distinte le barche sociali delle varie associazioni remiere, i dragoni con le “donne in rosa” provenienti da diverse province, e una quindicina di gondole del servizio pubblico. La presenza di questi particolari mezzi, ciascuno con il proprio valore simbolico e tradizionale, conferisce all’evento la carica emotiva e storica che si è mantenuta nel tempo.
La gondola bianca “Penelope”, ammiraglia del Gruppo sportivo artigiani di Venezia, ha avuto un ruolo centrale, fungendo da trasporto principale per il cero votivo, alto 1,9 metri. Questo cero, una volta benedetto dal rettore della Basilica, è un atto di devozione verso la Madonna, inteso come un gesto di gratitudine e richiesta di protezione per la comunità, i medici e gli operatori della sanità. Il trasporto di questo simbolo di fede lungo il Canal Grande è divenuto un momento di grande impatto visivo, contribuendo a rafforzare l’identità collettiva dei cittadini.
La cerimonia finale e la benedizione del cero
Arrivato al sagrato della Basilica della Salute, il corteo ha raggiunto il suo culmine con la benedizione del cero votivo. Don Fabrizio Favaro, rettore della Basilica, ha officiato il rito, che ha visto la comunità riunita attorno a un simbolo di speranza e protezione. La cerimonia è stata un momento toccante, dove il sentimento di unità tra i presenti è stato palpabile.
Dopo la benedizione, il cero è stato posizionato sull’altare maggiore della Basilica, a testimonianza del legame tra la religiosità veneziana e l’impegno della comunità nella sua difesa. Il gesto ha rappresentato non solo un atto di venerazione, ma anche un forte richiamo alla storia e alla tradizione, che continuano a vivere nei cuori dei veneziani.
Il corteo acqueo alla Madonna della Salute, dunque, si conferma come uno dei momenti più significativi della vita culturale e religiosa della città, un rito che promuove la collaborazione tra i diversi gruppi sociali di Venezia e che contribuisce a mantenere viva la memoria storica collettiva.
Ultimo aggiornamento il 17 Novembre 2024 da Sara Gatti