Corteo No G7 a Pescara: un gesto di protesta contro lo sviluppo globale e le sue ingiustizie

A Pescara, il corteo del coordinamento No G7 protesta contro le politiche delle superpotenze, evidenziando ingiustizie globali e commemorando le vittime delle guerre chimiche durante il summit internazionale sullo sviluppo.
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Corteo No G7 a Pescara: un gesto di protesta contro lo sviluppo globale e le sue ingiustizie - (Credit: www.ansa.it)

A Pescara, mentre si svolge il summit internazionale sullo sviluppo, è in programma un corteo organizzato dal coordinamento No G7. L’iniziativa si propone di lanciare un messaggio di dissenso e di mettere in luce le problematiche legate alle politiche degli Stati partecipanti, accusati di aver contribuito a conflitti e crisi umanitarie. Il corteo culminerà con un comizio finale che intende rendere omaggio alle vittime delle guerre chimiche.

Le iniziative del No G7 e il tema dello sviluppo

Le manifestazioni del coordinamento No G7 a Pescara sono partite con una tavola rotonda che si è tenuta al Teatro Cordova. L’evento ha esplorato le “bugie dello sviluppo e del Piano Mattei”, con un focus sulla guerra globale e le sue conseguenze. Gli organizzatori hanno sottolineato la necessità di discutere aperture critiche nei confronti di iniziative come il G7, che sulla carta si propone di affrontare temi economici e di pace, ma che nella pratica si è spesso mostrato inadeguato.

Il corteo di domani pomeriggio, che inizierà alle 18:00, intende attirare l’attenzione sulle ingiustizie che molte nazioni continuano a subire a causa delle politiche dei paesi più influenti. La manifestazione si concentrerà anche sulla commemorazione delle vittime delle guerre chimiche, un tema recentemente rinnovato in occasione di anniversari storici legati all’uso di armi chimiche, come l’iprite. Questo gas, utilizzato sin dalla Prima Guerra Mondiale, ha avuto un impatto devastante su milioni di persone, e gli attivisti mirano a non dimenticare tali atrocità.

Il percorso e il messaggio del corteo

Il corteo si muoverà attraverso strade significative di Pescara, come via Trilussa e corso Vittorio Emanuele, per poi concludere in piazza della Rinascita. Qui, i partecipanti assisteranno a un comizio dal vivo su un furgone trasformato in palco mobile. Nonostante l’entusiasmo per la manifestazione, gli organizzatori hanno assicurato che il percorso eviterà le aree designate come “zone di massima sicurezza” in relazione ai lavori del summit, segnalando così una chiara separazione tra la protesta e l’attività ufficiale del G7.

Il messaggio che emerge da questa mobilitazione è chiaro: l’incontro dei leader mondiali non deve essere considerato un’opportunità di sviluppo, ma piuttosto un momento per sollevare interrogativi su come le politiche delle superpotenze abbiano spesso perpetuato povertà, guerre e disastri ambientali. Negli interventi previsti durante il comizio finale, i manifestanti intendono dare voce in particolare ai palestinesi, evidenziando le ingiustizie a cui sono sottoposti a livello globale.

Critiche alle politiche del G7 e alle sofferenze globali

Il coordinamento No G7 si oppone fermamente a quelle che definisce politiche interessate delle nazioni più potenti, che hanno un impatto diretto e spesso devastante sui paesi in via di sviluppo. Gli attivisti sostengono che queste politiche non sono realmente orientate al miglioramento della qualità della vita per le popolazioni, ma piuttosto a perpetuare un sistema di sfruttamento. Queste posizioni sono alimentate da una storia di colonialismo e da eventi recenti che continuano a mostrare le profonde disuguaglianze a livello mondiale.

Durante il corteo e il comizio finale, saranno accolte testimonianze che narrano sofferenze e lutti di popoli direttamente colpiti da conflitti e disastri ambientali. La memoria delle vittime della guerra chimica e la richiesta di giustizia saranno punti focali della mobilitazione, nel tentativo di spingere la comunità internazionale a un’accettazione critica delle proprie responsabilità.

In un contesto dove le questioni di sviluppo e pace sembrano spesso collocarsi lontane dalla quotidianità di molte persone, gli organizzatori della manifestazione reclamano una voce per le vittime e per coloro che non hanno la stessa visibilità nelle arene internazionali. Il corteo rappresenta dunque un’importante opportunità per riaffermare i valori di giustizia e solidarietà in un momento di crescente divisione globale.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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