Ogni anno in Italia si spendono decine di milioni di euro per fornire assistenza legale a migranti e richiedenti asilo. Questo fenomeno suscita un acceso dibattito, poiché i contribuenti si ritrovano a finanziare avvocati per chi arriva nel Paese, indipendentemente dall’esito delle domande d’asilo, portando alla luce questioni rilevanti sul sistema di assistenza legale e sui diritti dei migranti.
Il sistema di patrocinio gratuito
In base alla normativa attuale, ogni migrante, anche senza documenti, ha il diritto di richiedere assistenza legale gratuita. La legge stabilisce che chi ha un reddito annuo inferiore agli undicimila euro può accedere al patrocinio gratuito, una condizione che spesso viene soddisfatta, poiché molti migranti si dichiarano nullatenenti. Questa procedura consente di presentare ricorso contro le decisioni delle autorità italiane, sia in tribunale che in Cassazione.
I costi legati a questa assistenza legale sono significativi. In media, le spese legali per un patrocinio civile si aggirano intorno ai 430 euro, mentre per il penale raggiungono circa 800 euro. Il totale annuale complessivo per il patrocinio gratuito, che comprende sia italiani che stranieri, si attesta attorno ai 230 milioni di euro. Si stima che circa il 60% delle pratiche provengano da stranieri, e quindi una parte considerevole di questa cifra, circa un quarto, viene destinata a coprire le spese legali per i migranti.
Tale situazione non ha mancato di sollevare polemiche, poiché molti cittadini si chiedono se sia equo che il sistema pubblico sostenga tali oneri. Al di fuori di una questione di equità, il problema del finanziamento della giustizia e della gestione delle richieste di asilo è diventato sempre più necessario da affrontare, soprattutto in un contesto di crescente immigrazione.
Accordi internazionali e migrazioni
In un’ottica di gestione dei flussi migratori, l’Italia ha avviato protocolli di intesa con alcuni Paesi, come dimostra l’accordo appena firmato con l’Albania. Questo protocollo stabilisce, tra le altre cose, un tetto di 500 euro per ogni patrocinio legale, comprensivo delle spese di viaggio degli avvocati in Albania. Per l’anno in corso, le previsioni parlano di un costo stimato di circa 3,2 milioni di euro, che potrebbe aumentare a 6,5 milioni dal 2025 in poi.
Tuttavia, la realtà operativa dei centri di accoglienza in Albania, come Shenjin e Gjader, attualmente non è massima. I tribunali italiani, da Roma a Palermo, hanno espresso diverse posizioni riguardo l’applicazione del decreto sui Paesi sicuri, strumento che potrebbe consentire il rimpatrio dei migranti. La situazione resta complessa, influenzata da circostanze interne ed esterne.
Le autorità italiane fanno affidamento anche su recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea, che potrebbero influenzare il trattamento dei migranti in arrivo. Giudici italiani, come quelli del tribunale di Roma, hanno già respinto il trattenimento di alcuni migranti provenienti da Paesi considerati non sicuri, suscitando la reazione della politica e un ricorso della Avvocatura dello Stato.
La polemica politica e le reazioni
Le spese per l’assistenza legale ai migranti hanno innescato un dibattito acceso tra le forze politiche del Paese. Il Vicepremier Matteo Salvini ha espresso forti critiche, sottolineando come il sistema giuridico sembri favorire l’immigrazione irregolare piuttosto che garantirla in termini di sicurezza nazionale. La sua affermazione riflette un disappunto nei confronti di una presunta incapacità della legislazione di gestire le richieste di asilo in modo che rispetti anche gli interessi del Paese ospitante.
Dall’altra parte, Riccardo Magi di +Europa ha annunciato un accesso agli atti per acquisire informazioni sui costi legati alle operazioni con l’Albania, puntando a una maggiore trasparenza. Le tensioni pubbliche e politiche attorno a questo fenomeno continueranno probabilmente a crescere man mano che i flussi migratori si intensificheranno e si cercheranno soluzioni ai vari problemi legati all’accoglienza e al diritto internazionale.
Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Donatella Ercolano