Crescita del Terzo Settore nelle Marche: cooperative sociali e nuove opportunità

Le cooperative sociali nelle Marche rappresentano il 91% delle imprese sociali, con un fatturato di 359 milioni di euro, affrontando sfide economiche e opportunità per una crescita sostenibile.
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Crescita del Terzo Settore nelle Marche: cooperative sociali e nuove opportunità - (Credit: www.ansa.it)

Le Marche stanno vivendo un periodo di espansione significativo nel settore delle cooperative sociali, con un predominio delle imprese di tipo A e B. Questi enti non solo svolgono un ruolo fondamentale nell’erogazione di servizi, ma anche nel supporto delle comunità locali. Recenti rapporti e analisi evidenziano un aumento della loro presenza, con dettagli importanti sulla struttura e le sfide che affrontano.

La prevalenza delle cooperative sociali nella regione

Nella regione Marche, le cooperative sociali costituiscono il 91% delle imprese sociali totali. Questo vasto panorama si suddivide principalmente in cooperative di tipo A, che rappresentano il 55,6%, e cooperative di tipo B, che toccano il 35,4%. Le prime si concentrano sull’erogazione di servizi sociosanitari e educativi, essenziali per il benessere della comunità, mentre le seconde si dedicano all’inserimento lavorativo e sociale delle persone svantaggiate. Un ulteriore 9% del totale è rappresentato da cooperative ad oggetto plurimo che fungono da ponte tra le due funzioni, raddoppiando il loro numero rispetto alle rilevazioni precedenti.

Il fatturato generato dalla cooperazione sociale nelle Marche è impressionante, raggiungendo i 359 milioni di euro; un incremento di circa 100 milioni rispetto alle stime passate. Inoltre, il patrimonio complessivo delle cooperative è valutato a 83 milioni di euro, con un capitale sociale di 22,8 milioni, anch’esso raddoppiato. L’analisi territoriale mostra che Ancona ha il maggiore afflusso di cooperative sociali , seguita da Ascoli Piceno e Pesaro Urbino . Questi dati sottolineano non solo la vitalità del settore ma anche la sua centralità nell’economia locale.

L’impatto della crisi pandemica sul valore aggiunto

Nonostante la crescita delle cooperative, il triennio compreso tra il 2019 e il 2021 ha evidenziato una certa criticità. Le marginalità e il valore aggiunto hanno registrato un segno negativo, con una perdita media di 1,3 milioni di euro. Diversi fattori stanno alla base di questa situazione complicata. In primo luogo, la crisi pandemica ha costretto le cooperative a riorganizzare i propri servizi, gestire imprevisti e garantire continuità in momenti di difficoltà. Inoltre, l’aumento dei costi del lavoro, seguendo il rinnovo del contratto collettivo nazionale durante l’emergenza sanitaria, ha generato costi aggiuntivi senza un adeguato supporto pubblico.

Queste difficoltà hanno dimostrato anche l’insufficienza degli aiuti statali, che non sono stati sufficienti a coprire i costi. È un’analisi che evidenzia la necessità di strategie più efficaci da parte delle autorità competenti, per garantire un sostegno adeguato ed evitare il collasso di queste realtà preziose per il tessuto sociale.

La crescita degli enti del Terzo Settore

Il panorama del Terzo Settore nelle Marche mostra una crescita notevole: gli enti sono passati da 2.975 nel 2022 a 3.836 nel 2023. Di questi, il 44% è rappresentato da Associazioni di Promozione Sociale, il 33% da Organizzazioni di Volontariato e il 12% da imprese sociali. La distribuzione geografica di questi enti evidenzia una maggiore concentrazione nel centro e nord della regione, con Ancona e Pesaro Urbino che insieme coprono il 53% della loro presenza. Si nota una diminuzione significativa nel sud delle Marche, nelle province di Ascoli Piceno e Fermo.

I dati suggeriscono anche una forte presenza degli enti nelle aree costiere , seguite da una buona distribuzione nelle colline e nelle zone montane. La maggior parte degli enti opera in città con popolazione media di 15.000-50.000 abitanti, ma anche nei comuni più piccoli si riscontra una significativa attività. Gli ETS sono attivi in svariate aree, affrontando sfide legate a eventi sismici e crisi industriali, rivelando l’importanza del Terzo Settore per la resilienza e il benessere delle comunità marchigiane.

Sfide e opportunità per la patrimonializzazione

Quando si analizzano le procedure di affidamento agli enti del Terzo Settore tra il 2016 e il 2023, emerge una preoccupante tendenza verso gli affidamenti a ribasso. Su 256 procedure, 113 di queste sono state aggiudicate con ribassi superiori al 5%, evidenziando un trend che può mettere a repentaglio la sostenibilità economica di queste cooperative. Nel primo semestre del 2023, un’analisi di 53 procedure ha confermato questa tendenza, con 24 aggiudicazioni inferiori al 5%.

Questa pressione economica ha fatto emergere una maggiore fragilità economica nelle cooperative di tipo A, che hanno sostenuto perdite medie più consistenti rispetto a quelle di tipo B. Per riconquistare stabilità, si propone di sviluppare strumenti innovativi di co-programmazione e co-progettazione, che possano facilitare sinergie proficue tra pubblico e privato. La valorizzazione della qualità e dell’impatto sociale dei servizi offerti risulta essenziale, potenzialmente contribuendo a rafforzare il tessuto sociale e a promuovere un modello economico più sostenibile per le cooperative marchigiane.

Ultimo aggiornamento il 16 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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