La presenza femminile nel mondo del lavoro è in continua espansione, con un incremento significativo delle donne in posizioni di responsabilità e direzione. Uno studio condotto da Confcooperative Friuli Venezia Giulia ha rivelato che, nel settore cooperativo, la percentuale di donne è passata dal 52% nel 2016 al 59% attuale. Questo cambiamento si riflette anche nell’insieme delle imprese, dove la quota di lavoratrici è aumentata dal 37% al 42%. Questi dati, presentati durante l’insediamento della rinnovata Commissione regionale Dirigenti cooperative di Confcooperative, evidenziano un lento ma costante progresso verso una maggiore equità di genere nel settore.
Crescita della leadership femminile nelle cooperative
Il ruolo delle donne nelle cooperative si sta incrementando visibilmente, con il 28% dei presidenti di cooperative che sono donne, rispetto al 24% di qualche anno fa. Rispetto ai componenti dei Consigli di Amministrazione, la presenza femminile rappresenta ora il 30%. Questi dati indicano una vera e propria evoluzione nel panorama della leadership cooperativa, un segnale positivo in un contesto in cui la partecipazione femminile è cruciale. Tuttavia, l’accesso ai ruoli di vertice è ancora ostacolato da una serie di difficoltà, soprattutto in termini di conciliazione delle responsabilità lavorative con quelle familiari. Mirella Berdini, cooperatrice e nuova presidente della Commissione Dirigenti cooperative, ha sottolineato che sebbene i progressi siano reali, il cammino verso una parità completa è ancora lungo.
Ostacoli alla parità di genere nel lavoro
Nonostante i miglioramenti, le disparità di genere persistono nel mondo delle cooperative. Un’analisi di Confcooperative ha rivelato che il 68% delle donne impiegate nel settore lavora part-time, mentre solo il 30% degli uomini fa lo stesso. Questo dato evidenzia come le lavoratrici siano frequentemente portate a scegliere modalità lavorative più flessibili, spesso a causa delle responsabilità familiari, contribuendo così a un differenziale di retribuzione tra generi. Il gender pay gap, infatti, attualmente si attesta sui 14 euro lordi al giorno a favore degli uomini. Berdini ha enfatizzato l’importanza della sensibilizzazione all’interno delle cooperative per promuovere cambiamenti culturali e organizzativi che possano supportare una maggiore inclusione delle donne in ruoli dirigenziali.
Promozione della medicina di genere e politiche di salute
In concomitanza con la nuova Commissione Dirigenti, Confcooperative Fvg ha lanciato una serie di iniziative focalizzate sulla medicina di genere, realizzate in collaborazione con Cooperazione Salute. Quest’ultima è un’associazione che riunisce oltre 5.880 dipendenti delle imprese cooperative del Friuli Venezia Giulia. L’approccio alla medicina di genere è essenziale per garantire l’accesso a cure e prevenzione equamente distribuiti tra uomini e donne, integrando il diritto alla parità di genere con le tematiche di salute. La collaborazione con diversi partner, tra cui la mutua sanitaria Credima 360 e Banca 360 Fvg, mira a sviluppare piani sanitari che tengano conto della specificità delle esigenze femminili. Queste iniziative sono destinate a migliorare il benessere generale delle lavoratrici nel settore, contribuendo a creare un ambiente lavorativo più favorevole e inclusivo.
L’analisi della situazione attuale nel settore cooperativo mette in evidenza quanto lavoro ci sia da fare per garantire una vera parità di opportunità. I dati indicano progressi nella partecipazione femminile, ma le differenze di genere rimangono significative. Solo unendo gli sforzi e adottando politiche inclusivi sarà possibile costruire un futuro lavorativo più equo.
Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Elisabetta Cina