L’area metropolitana di Napoli presenta segnali incoraggianti sul fronte occupazionale, grazie ai dati emersi dal rendiconto sociale regionale 2023 fornito dall’Inps. Questo rapporto, diffuso durante una presentazione ufficiale presso la Prefettura di Napoli, evidenzia una crescita dei lavoratori dipendenti e un miglioramento nel tessuto imprenditoriale campano, con particolare attenzione alle misure di sostegno per le aziende del mezzogiorno.
Aumento dei lavoratori e contratti a termine
Il 2023 segna un’inversione di tendenza nel numero di lavoratori assicurati nella Regione Campania. Si registra un incremento significativo, attribuibile in gran parte all’aumento dei contratti di lavoro a tempo determinato. Questo sviluppo è sostenuto da politiche di decontribuzione rivolte alle imprese, contribuendo in modo decisivo alla crescita occupazionale.
Parallelamente, il tasso di inattività è diminuito, passando dal 47,4% del 2022 al 45,9% nel 2023. Questo calo è indice di un mercato del lavoro più dinamico e reattivo, che ha visto un ricorso minore alla Cassa Integrazione. I dati mostrano una riduzione delle ore utilizzate, scese da 12 milioni nel 2022 a 10 milioni nel 2023, con un calo corrispondente nel numero di beneficiari. Questo potrebbe suggerire sia una ripresa economica che un miglioramento delle condizioni lavorative nel territorio.
Incremento delle domande di NASpI e turismo stagionale
Mentre la richiesta di Cassa Integrazione continua a diminuire, si osserva un aumento delle domande per la NASpI. Nel 2023, sono state accolte 227mila domande, in crescita rispetto alle 214mila del 2022 e alle 177mila del 2021. Questo fenomeno è in parte spiegato dall’aumento dei contratti temporanei e dalla maggiore presenza di lavoratori stagionali, in particolare nel settore del turismo. Le stagionalità stanno influenzando fortemente il mercato del lavoro, portando a una diversificazione delle opportunità occupazionali.
Aspetti socio-demografici e prestazioni assistenziali
Sebbene i dati occupazionali siano incoraggianti, il rendiconto sociale mette in luce anche alcune criticità. La popolazione residente in Campania ha mostrato un declino, legato principalmente alla diminuzione delle nascite, un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni sul mercato del lavoro e sulla sostenibilità dei servizi sociali.
In tema di assistenza, il numero delle pensioni sociali erogate risulta elevato, con 141.279 beneficiari. Quanto alle pensioni private, si contano circa 830 mila riceventi, mentre le pensioni da gestione pubblica ammontano a circa 300 mila. Le politiche di sostegno alle famiglie si concretizzano anche nell’erogazione di 730 mila assegni unici e 100 mila redditi di cittadinanza, questi ultimi ora sostituiti dall’**assegno di inclusione e dal supporto per la formazione al lavoro.
Dati sulle imprese e collaborazioni istituzionali
Nel panorama imprenditoriale, la Campania conta circa 450 mila aziende, tra cui 280 mila sono artigiane e commerciali. Questi dati rappresentano una base fondamentale per la crescita economica regionale. Durante la presentazione del rendiconto, il direttore del coordinamento metropolitano dell’Inps, Roberto Bafundi, ha sottolineato l’importanza di questo strumento, che non solo offre un quadro delle dinamiche occupazionali, ma serve anche a rafforzare il dialogo tra le istituzioni e gli attori economici e sociali presenti sul territorio.
Il direttore regionale Campania, Vincenzo Tedesco, ha messo in evidenza l’impegno del personale dell’Inps, permettendo una fruizione efficace delle prestazioni previdenziali e assistenziali da parte degli utenti, evidenziando la rilevanza del lavoro svolto dagli operatori nonostante le sfide legate ai carichi di lavoro. Questi aspetti pongono le basi per un futuro in cui le istituzioni e il tessuto sociale possano collaborare per il benessere della popolazione campana.
Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Laura Rossi