Secondo le stime dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, la stagione invernale 2023/2024 si avvia con segnali di ottimismo, evidenziando un incremento del 4,2% rispetto all’anno precedente. Questa crescita corrisponde a un fatturato totale stimato di circa 12 miliardi di euro, un risultato significativo per il settore montano, che si collega a vari fattori favorenti, tra cui l’aumento dell’affluenza di turisti internazionali.
Aumento dei visitatori e dei prezzi
La stagione invernale è influenzata da una cresciuta affluenza di turisti sul mercato, con un incremento del 7,5% degli arrivi internazionali. L’interesse per le località montane sta crescendo, in parte grazie ai nuovi trend di viaggio che valorizzano esperienze autentiche e naturali. Con le nuove configurazioni di prezzo nella filiera turistica, i costi medi di servizi come alloggio, skipass e ristorazione sono aumentati del 5,9%.
Tra le principali categorie di fatturato, il settore dell’ospitalità svolge un ruolo cruciale, totalizzando circa 5 miliardi e 755 milioni di euro. I servizi relativi agli sport invernali, come il noleggio di attrezzature e le scuole di sci, si attestano a un fatturato di 4 miliardi e 510 milioni, con una crescita del 3,3%. Altri servizi, che comprendono ristorazione e attività ricreative, generano un fatturato di circa 1 miliardo e 408 milioni di euro.
Rappresentazione del mercato italiano
Contrariamente al trend positivo generale, il mercato turistico italiano evidenzia una contrazione. I dati rivelano una diminuzione del 4,2% nell’afflusso di turisti nazionali, segnalando che molti italiani preferiscono nuove destinazioni montane anziché tornare nei luoghi già visitati. Questo cambiamento di comportamento turistico indica una crescente ricerca di novità e stimoli che spingono i viaggiatori a scoprire luoghi diversi, oltre a ricercare esperienze autentiche e interazioni sociali più profonde durante le proprie vacanze.
L’attenzione per le comunità locali si intensifica, con i visitatori che desiderano approfittare di esperienze immersive che vadano oltre l’aspetto esclusivamente turistico, come attività sportive e momenti di relax. La durata media dei soggiorni sta diminuendo, con turisti che preferiscono esperienze brevi ma intensificate, cercando maggior flessibilità nelle prenotazioni, spaziando tra prenotazioni anticipate e last minute a seconda delle condizioni meteo.
Nuove tendenze turistiche
Si evidenzia una crescente preferenza per le prenotazioni da parte di piccoli gruppi, un trend che include anche famiglie e istituti scolastici. Un dato interessante è l’emergere degli “snowmads digitali“, professionisti che scelgono di lavorare da location montane per più di 100 giorni durante l’inverno, fornendo un mix di lavoro e attività ricreative. Questa nuova tipologia di viaggiatori, costituita in parte da donne professioniste, con alta formazione e famiglie, sta contribuendo a diversificare l’offerta turistica montana nel suo complesso, arricchendola di nuove esperienze e opportunità.
Incremento dei costi e spese turistiche
Le spese per una settimana di vacanza in montagna aumenteranno mediamente del 5,9% rispetto alla stagione precedente. Gli hotel hanno aumentato i prezzi delle camere del 5,1%, mentre gli skipass e le scuole di sci hanno visto crescite rispettivamente del 6,2% e del 6,9%. I ristoranti, in particolare, registrano il rincaro più elevato, con un aumento dell’8,1%. Un adulto spenderà in media 1.453 euro per una settimana bianca, mentre una famiglia composta da due genitori e un figlio potrà affrontare una spesa di circa 3.720 euro. Per un weekend in montagna, la spesa media è di 571 euro per un adulto e 1.630 euro per una famiglia, con un significativo incremento dell’8,4% rispetto all’anno scorso.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Donatella Ercolano