Crisi del latte di bufala: Coldiretti Lazio chiede investimenti e politiche agricole serie

Coldiretti Lazio chiede 15 milioni di euro per sostenere il settore del latte di bufala, colpito da crisi e pratiche commerciali sleali, e propone misure per garantire qualità e tracciabilità.
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Crisi del latte di bufala: Coldiretti Lazio chiede investimenti e politiche agricole serie - Gaeta.it

Il settore del latte di bufala sta affrontando una crisi profonda, una situazione che ha spinto il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, a richiedere interventi urgenti da parte della Regione. Dopo un incontro con l’assessore all’Agricoltura Giancarlo Righini, la richiesta di fondi adeguati e politiche di supporto è stata al centro del dibattito. I 4 milioni di euro stanziati, infatti, sono considerati insufficienti per risolvere le problematiche che attanagliano i produttori locali.

La situazione critica del settore

Granieri ha messo in evidenza come i fondi disponibili non possono semplicemente essere espressi in “de minimis” e rivela la necessità di almeno 15 milioni di euro per affrontare le difficoltà delle aziende. La situazione è peggiorata per via del latte congelato presente sul mercato, il quale non solo riduce la qualità del prodotto finale ma mette anche in crisi il prezzo del latte alla stalla. La produzione di mozzarella di bufala Dop è particolarmente colpita da queste dinamiche, rendendo essenziale un intervento deciso.

Nonostante le sollecitazioni di Coldiretti Lazio, molte istanze sono rimaste inascoltate. Granieri sottolinea che è necessario coinvolgere anche il Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala e la Grande Distribuzione Organizzata per affrontare il problema delle pratiche commerciali sleali, come l’acquisto a prezzi sotto il costo di produzione. Queste problematiche non solo minacciano la sopravvivenza delle aziende locali, ma alterano anche la competitività del mercato.

Strategie per la sostenibilità della filiera

Oltre al finanziamento adeguato, Granieri evidenzia l’importanza di implementare una programmazione a lungo termine e azioni di controllo sulla filiera. Le verifiche devono coinvolgere i caseifici, con un focus particolare sulla produzione della mozzarella di bufala Dop. Inoltre, si parla della necessità di interventi per garantire la purezza della razza di bufala mediterranea, così come stabilito dai disciplinari di produzione.

Coldiretti Lazio ha intrapreso iniziative significative, come la denuncia all’Authority per le pratiche commerciali scorrette e l’esposto alla Repressione Frodi, in seguito alle giacenze di latte congelato. Questo latte proviene anche da Paesi esteri e il suo utilizzo scorretto va a danneggiare il mercato locale. I controlli sulla tracciabilità e sulla provenienza dei prodotti devono diventare una priorità per garantire la qualità del latte di bufala sul mercato.

La richiesta di una sottozona per la mozzarella di bufala Dop

Granieri ha evidenziato che per proteggere e valorizzare la qualità del latte di bufala nel Lazio è fondamentale istituire una sottozona della mozzarella di bufala Dop. Questa misura potrebbe fungere da strumento importante per riconoscere e premiare la peculiarità della produzione locale, supportando i produttori e incentivando buone pratiche. La creazione di tecniche di tracciabilità più rigorose sarebbe cruciale anche per garantire che non vengano utilizzati ingredienti non conformi nelle produzioni.

In sostanza, la strategia proposta da Coldiretti Lazio è chiara: serve un piano d’azione che unisca finanziamenti adeguati, controllo di filiera, e creazione di normative che tutelino i produttori locali. Solo così il settore del latte di bufala potrà affrontare le sfide attuali e riconquistare la propria posizione di prestigio nel mercato.

Ultimo aggiornamento il 10 Novembre 2024 da Elisabetta Cina

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