Nel corso dei primi nove mesi del 2024, la provincia di Vicenza ha registrato un numero di ore di cassa integrazione ordinaria che eguaglia quello dell’intero anno precedente. Questo dato, emerso dalle analisi di Confindustria Vicenza, suggerisce una stagnazione preoccupante del mercato del lavoro nella regione. Alberto Favero, vicepresidente di Confindustria Vicenza, ha messo in evidenza come l’Italia si trovi in una fase di stallo significativo, con un sistema industriale in difficoltà.
Un modello di sviluppo in crisi
Secondo le dichiarazioni di Favero, la situazione attuale non rappresenta un semplice rallentamento temporaneo, ma piuttosto un problema strutturale più profondo. Il modello di sviluppo europeo, un tempo trainato dalla potenza economica della Germania, sembra aver perso slancio. Il vicepresidente ha sottolineato l’urgenza di un ripensamento collettivo del sistema, che deve affrontare le sfide contemporanee, incluse le crescenti spese energetiche e l’aumento dei costi delle materie prime. A queste difficoltà si sommano una domanda di mercato sempre più debole, influenzata negativamente dalle normative europee e dai conflitti internazionali.
Favero ha evidenziato la necessità di azioni coordinate tra il sistema industriale e le istituzioni per affrontare efficacemente queste problematiche. In assenza di interventi organici, è difficile immaginare un rilancio robusto dell’economia locale. Le attese legate alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono state compromesse dalla mancanza di una strategia chiara e efficace, rendendo preoccupante la situazione attuale. Secondo Favero, il fatto che, nonostante i fondi a disposizione, non si percepisca un cambiamento tangibile nel Paese è desolante.
Necessità di innovazione e formazione
Favero, però, non si lascia abbattere dalla situazione. Ha esortato ad affrontare la crisi con un rinnovato senso di determinazione. È tempo di investire in innovazione e formazione, due elementi cruciali per costruire un futuro sostenibile per l’industria vicentina. L’attenzione deve essere focalizzata sull’implementazione di nuove tecnologie e competenze, che siano in grado di trasformare le sfide attuali in opportunità.
La chiamata all’azione si estende anche alla formazione continua, ritenuta fondamentale per garantire che i lavoratori possano adattarsi e prosperare in un ambiente in continua evoluzione. Le aziende devono collaborare strettamente con i sindacati per creare un modello industriale che possa sostenere la crescita e l’occupazione, puntando su uno sviluppo che non comprometta il futuro dei posti di lavoro.
Settori in difficoltà e necessità di produttività
Un elemento critico della situazione economica vicentina è la contrazione della produzione industriale, che ha subito un declino continuo, registrando un -3,8% nel secondo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I settori tradizionali, come il tessile, la meccanica e la metallurgia, così come quello della concia, che una volta rappresentavano i punti di forza dell’economia locale, stanno affrontando sfide significative.
Favero ha sottolineato l’importanza di garantire un equilibrio nelle politiche salariali, affinché i salari siano proporzionati ai risultati ottenuti e alla produttività reale. È necessario creare un contesto favorente per accrescere la produttività, così da assicurare non solo la prosperità delle aziende ma anche la salvaguardia dei posti di lavoro.
La formazione resta al centro dell’attenzione. L’aggiornamento delle competenze, con particolare riguardo per i settori tecnologici e sostenibili, è considerato un pilastro fondamentale per il futuro del territorio. Investire in questo ambito rappresenta non solo una risposta alle sfide attuali, ma anche una strategia per la crescita futura di Vicenza, capace di rilanciare la sua economia locale.
Ultimo aggiornamento il 1 Novembre 2024 da Marco Mintillo